sabato 3 novembre 2018

Addio Gioanino, a Dio!

Caro Giovannino,

per decenni quando bisognava scrivere sul Corno il ricordo di qualche personaggio andato avanti, questo difficile compito era spesso affidato alla tua delicatezza, alla tua fine sensibilità. Ora tocca a noi ricordarti.


Domani cominceremo a ricordarti, oggi è difficile. 

Da domani saremo pazienti, come te, riconosceremo il tuo operato per ogni dove nel paese, nella Valle e sapremo ripercorrere con ordine il tuo essere stato maestro ed esemplare amministratore, uomo di pensiero e di azione, consigliere e redattore, presidente e regista, sindaco e socio, catechista e, e, e…

Oggi siamo ancora travolti dell'emozione, persi nel vuoto che lasci. Oggi ci manca il Gioanino, l'amico. Oggi, attoniti, non sappiamo fare altro che stringerci attorno ai tuoi cari - fratelli, nipoti, cognati - alla tua Lena e ai tuoi ragazzi, che ti hanno tenuto per mano durante la malattia e che sono  stati, prima, sostegno dolcissimo alla tua forza pacata.

Perdonaci perciò, sorridi alla nostra incapacità di ricordarti come meriti. Ciascuno di noi, in questo momento, accoglie in sé disordinate immagini della tua presenza discreta, ma non remissiva, generosa, ma mai ingenua.

A centinaia ti rivedono dietro la cattedra e sanno che anche grazie a te sono diventati le donne e gli uomini di oggi.
Amici, amici di tante avventure e battaglie e imprese, compagni di risate e anche di delusioni, sentono l'eco dei tuoi incoraggiamenti, delle parole che fecero bene.

Qualcuno ti rivedrà con lo zaino sulle spalle, qualcuno immerso nella lettura, qualcuno impegnato in un’animata discussione – sicuramente a tarda sera, magari davanti ad un bicchiere di vino e ün chignööl de formàc...
Ma ciascuno di noi, oggi, si sente soprattutto un po' orfano.

Ecco: a Premana viene a mancare un altro padre: un uomo retto, sobrio; un uomo di fede, che sapeva ascoltare e spronare, mediare e costruire.

Sulle orme di papà Pièro, hai sempre risposto “Io ci sono”, finché ti è stato possibile.

Ti salutiamo perciò con le stesse parole con cui i premanesi salutarono tuo padre, nel settembre del 1967, al cimitero. Sono trascorsi 51 anni da allora: la società è cambiata, l’economia stravolta, le comunicazioni rivoluzionate, la tecnologia talvolta ci sovrasta. Eppure ci pare chiaro, ed è toccante, quanto sia rimasto immutato quello che conta.

Riprendiamo dunque le parole di allora per renderti omaggio ma anche per ricordare a noi stessi ciò che  davvero - nel terzo millennio come nel secondo dopoguerra - fa grande un uomo e un paese. 

"Ascolta, ascolta ancora una volta le nostre voci, guarda ancora una volta i nostri volti... sì, noi lo sappiamo che tu puoi farlo, lo sappiamo perché siamo Cristiani.

Guarda la gente attorno a te, i tuoi parenti, i premanesi, gli amici tutti  […].
Guarda il volto dei tuoi scolari […] di tanti anni fa […], uomini che oggi più che mai ti riconoscono maestro di scuola e di vita. 
Guarda i tuoi amici, compagni e collaboratori di tanti anni, di tante lotte, di tante iniziative. 
Guarda, guarda la tua gente tutta che veniva in casa, che ti fermava per le strade e ti chiedeva consiglio, aiuto, sostegno in mille e mille cose.

Adesso il volto di tutti è muto, triste, addolorato, perché non sei più tra noi; ma tu ora vedi anche i loro cuori, ecco, tutti i loro cuori ti gridano riconoscenza, ti dicono grazie.
Tutti ti dicono grazie perché hai amato Premana, hai amato Premana sempre e con ogni tua forza, dedicando al tuo paese una vita. Sì, quello che conta nella vita è l'essere generosi, l’amare, il donarsi per gli altri. Tu l'hai avuto questo coraggio, tu sei stato generoso, tu l'hai amata la tua gente ed il Signore che ha visto la tua vita spesa per gli altri […] certo te lo ha già dato il premio per le tue fatiche.

Gioanino, Maestro, Sindec. Così ti chiamavano i premanesi […] Gioanino, Maestro, Sindec […] ora noi ti lasciamo fra tutti i nostri morti, che tu certo hai già ritrovati nella pace di Dio, ti lasciamo qui e torniamo alle nostre case.
Ma lo sappiamo: per il Cristiano anche la morte è vita, vita eterna. Per questo salutandoti ti diciamo addio, perché addio  vuol dire a Dio, arrivederci in cielo."

Gli amici del “Corno”

venerdì 7 luglio 2017

Non Potevamo Mancare

Il Corno è stato un periodico Premanese, pubblicato per 53 lunghi anni.
Da inizio 1964 a fine 2016 è uscito, puntuale, ogni tre mesi, raccontando Premana, la sua storia, la sua economia, la sua vita sociale, animando il dibattito sui più svariati argomenti, e sforzandosi di promuovere un paese migliore.

Col numero di Natale 2016 è stata annunciato il termine della sua vita editoriale, per svariati motivi, più volte illustrati ai suoi numerosi e fedeli abbonati (più di 1300).
Come meglio spiegato nell’editoriale, questa edizione straordinaria vorrebbe accompagnare i Premanesi, gli oriundi e tutti coloro che saranno coinvolti dai Campionati Mondiali di Corsa in Montagna - Premana 2017, a conoscere e gustare al meglio l’evento sportivo che segnerà l’estate premanese.

Come evidenziato in sommario, la Redazione del giornale e il Comitato Organizzatore dei Mondiali ne hanno curato, dividendoseli, i contenuti.

Editoriale

Capita in tante famiglie di avere un amico, un conoscente, un parente alla lontana, che viene quasi considerato parte della famiglia stessa.
Non sempre è invitato ma spesso lo si aspetta, ci si accorge quando manca più di quando c’è, magari può risultare a volte invadente, non fa parte proprio della cerchia ma, lo si voglia o no, diventa partecipe dei momenti più importanti, quelli che scandiscono una vita.

Capita anche che l’amico debba assentarsi, non si sa per quanto tempo, e avvisa della sua partenza, dicendo che, sì..., per un po’ sarà lontano: baci, abbracci, qualche lacrima più o meno di circostanza, una pacca sulle spalle, e, se non proprio l’addio, l’arrivederci a chissà quando.

Capita, infine, che dopo tutte queste cerimonie di saluto, spesso anche un po’ sopra le righe rispetto alle usanze (si sa, noi montanari fatichiamo ad essere espansivi) si presenti prima del previsto una di quelle occasioni a cui l’amico sente di non poter proprio mancare, nonostante il recente addio. E ritorna quando è ancora fresco il ricordo del saluto, non ci si è ancora abituati all’assenza, quando il dispiacere per la lontananza reciproca non è ancora stato elaborato. Un’inutile prova emotiva, si potrebbe pensare. 
Ecco, cari lettori, a Il Corno e ai suoi redattori è successo qualcosa di simile.

Ci siamo appena salutati, vi abbiamo appena annunciato il nostro amaro ritirarci da questa avventura editoriale lunga 53 anni, abbiamo vissuto una scelta difficile, emotivamente molto forte, che ha coinvolto, volendo o non volendo, tanti dei nostri affezionati abbonati, che numerosi ci hanno manifestato il loro dispiacere. E però, come all’amico di cui si parlava all’inizio, ecco che si presenta presto l’occasione per un ritorno: I CAMPIONATI MONDIALI DI CORSA IN MONTAGNA - PREMANA 2017.

Un evento che in ambito sportivo è una primizia assoluta per il nostro Paese; una manifestazione che accanto agli aspetti strettamente legati alle specialità di cui saranno assegnati i titoli iridati, vedrà Premana affrontare una sfida logistica (ed anche economica) forse senza precedenti rimanendo nell’ambito delle manifestazioni “pubbliche”; un’occasione per far conoscere il nostro “strano” paese a migliaia di persone, perlopiù appassionate di sport e dell’ambiente di montagna.

Un appuntamento da non perdere, tutto da vivere quando sarà il momento, tutto da scoprire e tutto da raccontare; così com’è da raccontare questo paese, con la sua gente, a tutti coloro che arriveranno da mezzo mondo.
Un racconto, quello che vogliamo presentarvi, anche dettagliato, che ha un triplice obiettivo: il primo è di far sì che l’evento venga “capito”, bene, dai premanesi, in tutte le sue sfaccettature, per fare in modo che tutti lo sentano proprio, e possano esserne orgogliosi.

In secondo luogo, illustrare, almeno per sommi capi, cos’è Premana, e chi sono i premanesi, alle migliaia di appassionati sportivi che ci invaderanno tra la fine di luglio e l’inizio di agosto: la storia del paese, la sua economia, le peculiarità sociali, il legame col territorio, la sua innata passione per lo sport. Infine per immortalare le vicende legate a questo evento sportivo e a tutto ciò che vi ruota intorno, perché un domani anche questo numero de Il Corno diventerà Storia, da rileggere, da rivivere, da ricordare, come già è successo dal 1964 al 2016.

Il Comitato Organizzatore ci ha chiesto una mano per raccontare tutto questo in un’Edizione Straordinaria de Il Corno, e noi, come quell’amico tornato repentinamente dopo il recente addio, volentieri abbiamo raccolto l’invito.

Tutta Premana sarà coinvolta nei più svariati ambiti, e così, anche noi, abbiamo voluto offrire il nostro contributo: NO, NON POTEVAMO PROPRIO MANCARE!

Leggi il Corno - Edizione Straordinaria Luglio 2017