Una serata col Comitato
Organizzatore
Quella che è stata pensata come una tavola rotonda in merito
ad una delle manifestazioni più importanti del nostro paese, inizia col parlare
del freschissimo video promozionale appena pubblicato in internet (firmato da
Angelo Guarracino e Stefano Tagliaferri, gli stessi professionisti che si sono
occupati di "Il mattino sorge ad Est", ricordate?). Qualcuno fa
qualche appunto, i più lo apprezzano, ma il dato di fatto è uno: non si può più
parlare di Giir di Mónt (GdM) senza
parlare di internet. In una decina di giorni dalla pubblicazione, tra Facebook
e Youtube (grazie anche ad una condivisione dell'amico Kilian Jornet) il video
aveva totalizzato oltre 30.000 visualizzazioni.
Ma dopo l'inizio fuori scaletta, torniamo a noi e iniziamo
il dibattito.
Iniziamo col fare una
fotografia della situazione: quando l'anno scorso si è chiusa l'edizione 2014,
cosa vi siete detti? È ancora bello? C'è ancora voglia di farlo? Nuovi
obiettivi e stimoli?
La sera stessa si dice sempre che non vogliamo più farlo,
ovviamente!! A parte gli scherzi, ogni anno è una sfida. L'esperienza c'è ed è
preziosa, ma in pratica ogni anno si parte da zero, a cominciare dalla ricerca
degli sponsor. Tutto parte dal bilancio preventivo.
Si può dire che ad agosto anche il Comitato GdM va in ferie,
ma da settembre si riparte, e fino ad aprile siamo in fase di ricerca sponsor. È
diventato un evento bello sostanzioso. Però voglia di fare ce n'è ancora.
Partenza 2006 |
Possiamo dire che il picco è stato il 2010 (Mondiale
Assoluto), sia come standard organizzativo che come livello tecnico della
manifestazione. Quell'anno ci siamo detti: dobbiamo mantenere questo livello
eccellente, cercando però di snellire la macchina organizzativa. E possiamo dire
che negli ultimi anni ce l’abbiamo fatta. L'esperienza ci permette di perdere
meno tempo, ormai i meccanismi sono sempre più oliati, il paese stesso si
ritaglia delle fette di autonomia (pensiamo a quello che fanno gli alpeggi, sia
per i sentieri che per i ristori). Inoltre, spendendo qualcosa, abbiamo potuto
esternalizzare alcuni servizi che occupavano tantissimo tempo (ad esempio tutta
la fase delle iscrizioni: ora ci troviamo con gli ordini di partenza belli e
pronti qualche giorno prima). Altro servizio di cui non ci occupiamo più direttamente
è la gestione dell'ospitalità, demandata all'Agenzia Alta Valsassina.
Senz'altro ci sta aiutando molto la tecnologia; la velocità
e l'immediatezza delle comunicazioni è un valore aggiunto anche per il Comitato
stesso: ogni tanto si tengono dei mini-consigli su Whatsapp, anche se siamo già
a letto!
Sulla gara in sé non c'è molto da fare: il percorso è
quello, ormai storico, e non ci facciamo venire strane tentazioni (due giri, o
al contrario...). Al limite si può parlare di eventi collaterali.
Se guardassimo le richieste, è la Mini che è sempre più in crescita. Il GdM, si sa, è gara durissima,
e a livello amatoriale non è affrontabile da tutti alla leggera. Ecco quindi
che chi vuole partecipare ad un evento ormai di rilievo nel panorama dello
Skyrunning, spesso si orienta sullo sforzo minore (magari dopo essere stati
esclusi già una volta dai "cancelli" della Lunga). Resta il fatto che per noi rimane comunque l'evento minore,
in cui il livello tecnico medio è abbastanza modesto. Però vedono Premana, i
suoi alpeggi, il tifo, il contesto, e apprezzano.
Per quanto riguarda
il sostegno di Premana, di tutto il paese, a questa manifestazione, come lo
valutate? È sempre avvertibile?
Il bello è quando l'ultima settimana arrivano a chiederti
cosa devono fare. Oppure fanno in automatico, in autonomia (pensiamo ad esempio
alla preparazione dei sentieri: ormai non la si chiede più, viene fatta e
basta). Gli alpeggi sono un valore aggiunto incredibile: tanti piccoli gruppi
che si coordinano col Comitato e diventano una spalla insostituibile. La base
premanese c'è, appassionata e disponibile, la spinta del paese è ancora forte,
l'unità di intenti avvertibile, anche da chi non è proprio un appassionato del
settore. Si può parlare del Parroco che ci viene incontro con gli orari delle
S. Messe domenicali e che ci mette a disposizione il Barin e l’area del campo sportivo per i parcheggi, o dei
proprietari di terreni privati che oltre a permetterti di passare, tagliano il
fieno (mentre in alcune gare si trovano magari obbligati a deviare il
percorso...). Un anno, causa smottamenti, non si passava più al Lavinóon da Domànt; una decina di
giovani volenterosi si sono adoperati e hanno sistemato il passaggio. Forse un
passo avanti potrebbe essere quello di avere un gruppo di giovani che dia una
mano tutto l'anno. Quasi un'associazione GdM! Ad ogni modo il nostro non è un
comitato vecchio o stanco. Quest'anno due persone sono uscite ma sono state
prontamente sostituite. E l'età media dei membri è inferiore ai 40 anni!
E dunque abbiamo
fatto una fotografia di un GdM, della sua organizzazione e del suo contesto,
ancora decisamente positiva, decisamente "in spinta" per utilizzare
un termine da commentatore sportivo. Vediamo allora di parlare dei suoi limiti,
dei miglioramenti auspicabili, di nuovi obiettivi... Avete accennato alla
ricerca degli sponsor: è un problema anche da noi?
La difficoltà nel reperire sostegno economico non è una
criticità solo del GdM, ma è diffusa in ogni contesto. Anzi: noi magari facciamo
fatica, ma molte gare chiudono i battenti. Fondi pubblici ormai non ce ne sono
più.
Si tratta certamente di uno sport povero, non troppo
ricercato dagli sponsor tecnici (anche per il fatto che un corridore ha addosso
poca roba... Ad esempio dietro allo scialpinismo c'è un mercato di consumatori
decisamente più ricco ed appetibile). Qui
a Premana si regge grazie soprattutto alle aziende premanesi, che contribuiscono,
certamente non solo per il ritorno commerciale (forse irrilevante) ma piuttosto
per l'attaccamento al paese e la passione per lo sport. Nonostante la crisi,
abbiamo sempre avuto budget costanti, senza tagli dolorosi. Specifichiamo che
il GdM ha una gestione finanziaria autonoma, si fa il passo (spese) secondo la
gamba (entrate preventivate), e non si pesa mai sulle casse dell’ASP, le cui
finalità statutarie sono legate all'attività giovanile.
Con in mano le entrate preventivate, inizi a decidere dove e
come spendere. Un esempio: la diretta Rai è la voce di costo più importante, ed
ogni anno ci chiediamo: la facciamo ancora? È utile? Di sicuro agevola nella
ricerca degli sponsor, ma non va ad aumentare gli iscritti! Il canale
promozionale da cavalcare ormai è il web. Ecco il perché del video promozionale
con cui abbiamo iniziato questa chiacchierata.
Podio 2007 - Mejia, Jornet, Brunod |
Certo che ci sono dei
momenti della manifestazione che magari tanti premanesi non conoscono. Ad
esempio solo l'anno scorso ho visto il briefing
del sabato sera: veramente emozionante, un evento in sé. Oppure chissà in
quanti non hanno mai visto la partenza o l'arrivo, o le premiazioni in
palestra...
Vero... L'importante è che non venga mai meno la presenza
massiccia lungo il percorso, che è il vero nostro elemento distintivo... Ci
siamo chiesti anche noi se era il caso di dare sempre più lustro ai momenti
organizzati in paese... Per ora le persone si distribuiscono comunque equamente
un po' dappertutto, ed è quello che vorremmo sempre. Al massimo se siete
curiosi di vedere anche cosa succede in paese, andèe sü e gió, oppure fate i turni nei vari anni! Anche lungo il
percorso sono diversi i punti curiosi in cui assistere alla gara, e ognuno
sceglie di tifare dalla postazione preferita, magari organizzandosi per vedere
la gara in più punti, partenza e arrivo inclusi. Anche questo è un nostro punto
forte, una pubblicità che porta tanti ad iscriversi alla gara. Ed è questa
passione e partecipazione che abbiamo voluto che fossero evidenziate nel video
di Guarracino e Tagliaferri. E ne siamo soddisfattissimi, perché il video
trasmette le emozioni che ci aspettavamo.
Abbiamo parlato dei
limiti alle spese imposti dai budget preventivi. Se non ci fossero limiti di
budget, cosa si potrebbe fare? Quali sarebbero le potenzialità?
Briefing 2009 |
Alla base del discorso c'è il fatto che siamo di fronte ad
una gara tecnicamente durissima, e questo non agevola nel raggiungere numeri
elevatissimi di iscritti. Alla ResegUp, per fare un nome, può iscriversi
chiunque, e fa numeri incredibili. Qui non può accadere (oppure dovremmo
organizzare trasporti in massa per rientrare da Vegessa!). Attualmente
chiudiamo le iscrizioni a 500, ma in realtà non è mai stato mandato indietro
nessuno. Quindi la domanda e la disponibilità al momento coincidono. Oggi sono
di moda i trail: dovessimo provare a
fare un GdM in stile trail senza
cancelli, con 12 ore di tempo massimo, probabilmente avremmo richieste
incredibili, sarebbe coinvolto un diverso e più grande bacino di corridori (col
rischio però che arrivi davvero di tutto...). Un'idea sarebbe quella di
proporre il trail al sabato e la skyrace alla domenica. Certo, qui
entrerebbe in gioco il problema logistico, che però, se ben guardiamo, è
davvero insostenibile solo al mattino della gara dalle 5 alle 8, tra Casargo e
Premana: tra atleti e accompagnatori 3/4000 persone in poche ore. A Premana Rivive
l'Antico arriva più gente, ma meglio distribuita nel tempo. Questo è il
problema logistico principale, che diventa un limite per qualsiasi idea che ci
si ponga. Insieme al problema viario/parcheggi, poi si pone in seconda battuta quello
della ricettività, dei posti letto, almeno per i top runner invitati e gli
stranieri. Qui dobbiamo dire che ci salva il CFP Alberghiero di Piazzo (fino a
190 posti letto), altrimenti saremmo davvero messi male. Gli stessi alberghi
dell'alta valle non mettono a disposizione posti letto perché privilegiano i
clienti abituali. È pur vero che solo una minoranza di chi arriva può trovare
ospitalità, anche se ci fossero altri 100 posti letto. Dunque, ripetiamo, il
vero blocco è dato dallo spazio fisico che non c'è in paese.
Quindi in fondo in
fondo non mirate ad una crescita dimensionale, visti i discorsi fatti...
Per certi versi ci va bene che la nostra non sia una gara da
boom di iscrizioni in un giorno; pur in crescita tutti gli anni, rimaniamo per
fortuna su numeri gestibili. Ce lo siamo detti più volte: c'è spazio per un
miglioramento qualitativo (migliori servizi, migliore accoglienza, migliori
premi...) molto meno per la crescita dimensionale. Aumentasse di molto la
domanda, l'effetto sarebbe quello di poter agire sul costo dell'iscrizione, e
quindi avere a disposizione un budget migliore a parità di partecipanti. E
automaticamente la gara entra nella cerchia di quelle ricercate, di quelle in
cui devi curare la data di apertura delle iscrizioni, poi entri automaticamente
nell'elite. La crescita può avvenire in questa direzione: budget più alto,
migliore qualità nella proposta, migliore promozione e visibilità, anche
all'estero. Certo il livello qualitativo degli iscritti dipende anche da quello
che offri loro. A Limone sul Garda, per fare un esempio, ai bade mighe a misérie, e invitano a soggiornare da loro
gratuitamente decine di atleti tra i migliori al mondo. Qui siamo di fronte ad
un benefit davvero notevole, che assomiglia notevolmente ad un ingaggio. Noi
ovviamente non siamo in grado di farlo, le località turistiche rinomate possono
giocare molto su questi aspetti (organizzando eventi in bassa stagione, quando
i posti letto sono vacanti), anche per quanto riguarda i premi. Noi stessi non
abbiamo mai offerto ingaggi, ma ci siamo chiesti più volte se fosse giusto un
montepremi da € 18.000, ma realisticamente sappiamo che diminuirlo vorrebbe
dire perdere molti top runner, col risvolto che anche l'amatore apprezza meno
la gara, perché la sente meno famosa, meno importante (vuoi mettere partire in
fianco a Kilian? Poi non importa se arrivi in Laréc quando lui taglia il traguardo...). Su questi aspetti la
concorrenza tra le gare è spietata, chi si ferma è perduto.
Ad ogni modo, dal punto di vista strettamente sportivo, la
gara sui 32 km. è quella, c'è poco da inventarsi. Al massimo si possono pensare
eventi collaterali, ad esempio un trail
come detto, o un vertical, tanto di
moda.
E quindi dal punto di
vista dimensionale si può dire che si è raggiunto un certo equilibrio. E come budget?
Cosa succederebbe se un sostenitore consentisse un budget superiore del 20/30%
all'attuale?
In fondo si parla sempre di budget, del problema dei fondi
ecc., ma guardando bene, se in questo momento avessimo anche il 20/30% in più
di budget, il GdM resterebbe sostanzialmente quello... Forse qualche fastidio
in meno, qualche spesa che ti dà una migliore immagine, quello sì, ma
analizzando bene possiamo davvero dire, in tutta modestia, che dal nostro punto
di vista siamo quasi allo stato dell'arte sull'organizzazione, con grande
merito, lo ripetiamo, di tutto il paese: dallo sponsor, agli alpeggi, al
singolo che prende il suo decespugliatore e sistema il suo pezzo di sentiero.
Tutto sommato i soldi che servono per una manifestazione ben organizzata li abbiamo
sempre, sia pure faticosamente, recuperati. E dunque anche finanziariamente
siamo in una situazione equilibrata, dove és pö mighe slargà gió,
ma non dobbiamo fare grandi rinunce. Non dimentichiamo comunque che stiamo
parlando di uno sport minore, povero, che interessa poco ai media e al grande
pubblico. I miracoli non li fa nessuno, nello skyrunning non ci sarà mai una giornata tipo Mortirolo nel ciclismo!
A Premana facciamo già numeri enormi rispetto allo sport di cui si parla.
Abbiamo già accennato
alla possibilità di ridurre o limitare il numero degli iscritti, e ritoccare il
costo dell'iscrizione. Sarebbe davvero fattibile? Farebbe entrare in una elite di gare?
C'è una gara in Spagna, Zegama, che potrebbe benissimo far
correre 2000 atleti per gli spazi e i servizi che ha, e invece limita le
iscrizioni a 400. Nel 2014 ha avuto 8000 richieste, e in tre anni ha triplicato
il costo dell'iscrizione. Non dico che possiamo arrivare a questi livelli, ma
qualcosa si potrebbe fare. Resterebbe poi il rischio di ricevere le critiche
dell'amatore, che magari arriva da 15 anni, che poi ti accusa di guardare solo
ai top, e di puntare solo a far cassa per aumentare il montepremi (dei top). È
un ragionamento rischioso, e bisogna capire se e quando te lo puoi permettere
senza fare un autogol. Le iscrizioni sono una grossa voce di entrata, e non
possiamo permetterci di vederle calare, magari per un'errata strategia. Per ora
abbiamo differenziato il costo dell'iscrizione in base ai tempi in cui avviene.
Il vero sogno per aumentare il livello tecnico non dipende però dal budget, ma
sarebbe legato alla possibilità di organizzare una gara a livello di
Federazione in ambito CONI. Allora potresti organizzare una corsa solo per le
nazionali al sabato, col massimo livello tecnico possibile, e la gara per
amatori la domenica (anche se però, come già accennato, l'amatore apprezza, e
molto, anche solo condividere lo spazio transennato coi big...). Con un
discorso di questo tipo, potrebbero arrivare 50 atleti che stanno sotto le tre
ore e mezza, mentre oggi sono dieci.
Premiazioni 2011 |
Dunque ci sarebbe
ancora un bacino di atleti top, che non si è ancora riusciti a coinvolgere?
C'è l'eterno problema del conflitto, o perlomeno della
sovrapposizione, tra Fidal e Fisky, dove la prima è affiliata al CONI e vi sono
iscritti gli atleti della corsa in montagna, classicamente intesa, mentre la
seconda è la "giovane" federazione dello skyrunning. In linea teorica per un atleta FIDAL di corsa in
montagna, magari un nazionale, sarebbe addirittura vietato partecipare ad una
corsa organizzata da Fisky. Nella realtà però i più forti atleti si fanno
sentire, fanno valere i diversi montepremi e il forte richiamo (anche moda?)
dello skyrunning, e dei divieti ogni
tanto se ne infischiano (oppure ricevono il benestare... sottovoce...). I De
Gasperi e i De Matteis sono esempi di casi simili, che siamo orgogliosi di
avere avuto a dare lustro al GdM. Anche loro però non hanno potuto fare i
miracoli. Uno si potrebbe chiedere il perché siano venuti a correre in uno
sport... che non è il loro. La risposta sta nel forte richiamo che ha questo
sport, e che ha soprattutto il nostro GdM. Questa è gente che ha meno di
trent'anni, che corre sì, ma che apprezza tutto quanto c'è attorno alla gara, e
i gemelli De Matteis hanno detto di non avere mai trovato una gara (pre e post
gara inclusi!) così intensa, emozionante e coinvolgente. Ok la gara, ma qui
tutti sono a casa loro, e apprezzano! (Già tanti aneddoti sono stati scritti
anche sul Corno in merito!) Il sogno sarebbe avere, ad esempio, i De Matteis in
una stagione in cui possano allenarsi su lunghe distanze. Loro ci hanno detto
di voler tornare.
Il problema è che si tratta anche di specialità
obiettivamente diverse, e gli atleti FIDAL, magari professionisti appartenenti
a corpi militari, non possono non privilegiare le specialità a cui sono
obbligati a partecipare, e anche se volessero, al momento non hanno la
preparazione necessaria. Manca loro l'ultima ora di gara, è come chiedere ad un
mezzofondista di fare la maratona. Di certo se fosse più chiaro e pacifico il
rapporto fra queste due federazioni, di sicuro ci sarebbero atleti fortissimi
che con la giusta preparazione e liberi di scegliere di allenarsi sulle lunghe
distanze (e di andare dove ci sono i montepremi sostanziali...), ci farebbero
ancora divertire sui nostri monti. Anche perché ribadiamo che il nostro
tracciato tecnicamente è proprio da corsa in montagna. Il GdM forse è proprio
una corsa in montagna lunga; il problema è che questo sport al momento... non
esiste, e chi avrebbe i numeri per far stravedere non ha la possibilità di fare
un allenamento specifico perché spinto in altre direzioni.
Ad ogni modo lo sport che tira a tutti i livelli, che fa i
numeri, che attira le masse oggi è lo skyrunning,
o comunque la corsa su lunghe distanze: speriamo che anche i vertici FIDAL
prima o poi ne prendano atto, così da poter ammirare finalmente una sfida con
tutti i più forti in gara, anche provenienti da mondi (sportivi) diversi.
Dicevamo quindi che,
pensando strettamente all'evento sportivo, rimane ancora poco da inventarsi. E
parlando invece di tutto il contesto in cui si muove l'organizzazione?
Abbiamo detto che per la domenica siamo praticamente alla
massima capienza possibile per il paese. Per aumentare la visibilità si
tratterebbe ora di creare eventi di contorno, durante tutta la settimana,
oppure anche eventi distanti collegati al GdM, uno a maggio e uno a ottobre, ad
esempio. Per la prossima edizione oltre alla gara e al briefing del sabato, il venerdì sera ci sarà una serata, sempre in
piazza della chiesa, dedicata all'alpinista Simone Moro. Altra iniziativa
parallela sarà il consueto gemellaggio con Telethon, e quindi il giovedì sera
avremo ospite Nicola Codega, oriundo premanese, paraplegico a causa di un
incidente, che ci parlerà del tema della disabilità e delle sfide
nell'affrontarla (già autore del libro
Sempre in piedi). Il tutto per offrire una settimana "piena", non
limitata alla gara. Sarebbe bello organizzare una gara FIDAL di corsa in
montagna al sabato per i ragazzi... O, come già detto, il vertical al venerdì... Sarebbe davvero interessante, e di percorsi
ipotizzabili ne avremmo più di uno.
E il neo Presidente
ASP Massimo Sanelli, cosa ci dice del GdM? Cosa ne pensa? Aspettative?
Credo che l'aspetto più importante per Premana, sia il
richiamo che il GdM ha sui ragazzi, sia la passione che suscita, lo spirito di
emulazione. Al momento nella corsa in montagna giovanile siamo una potenza a
livello nazionale; lo scopo dell'ASP è la crescita del settore giovanile, e il
GdM attrae il vivaio sicuramente, e di conseguenza fa appassionare non solo
alla gara in sé, ma anche alla collaborazione nello sforzo organizzativo. Il
ragazzo che fa le campestri e si appassiona, è poi lo stesso che a 15 anni va a
sistemare i nastri lungo il precorso del GdM.
A vostro parere dove
si può ancora migliorare? Cosa si potrebbe fare in più?
Il GdM porta a Premana davvero tante persone, è una dato di
fatto innegabile. Se possiamo permetterci, a volte notiamo una certa freddezza
da parte di alcuni esercizi commerciali che in fondo sono gli unici che
beneficiano della manifestazione. Ecco, è un po' paradossale che le ditte di
Giabbio, senza alcun ritorno commerciale, sostengano l'iniziativa con più
convinzione di chi invece dalla manifestazione ricava anche dei benefici
economici diretti. O addirittura capita di ricevere critiche perché
l'allestimento della piazza danneggia più o meno rispetto ad un altr'anno... Non
vogliamo che questo commento degeneri in polemica assolutamente, ma è un fatto
storico a Premana (che non riguarda solo il GdM) la difficoltà nella
collaborazione, nel dialogo, nel mettersi sulla stessa lunghezza d'onda, tra
esercizi pubblici e iniziative con ricadute turistiche. Secondo noi su questo
si può migliorare. In ambito alberghi, dalla Valsassina in su, ci si trova col
paradosso che per qualcuno riservare posti è un fastidio, e qualcun altro
invece si lamenta di non essere stato compreso tra le strutture consigliate.
Dalla bassa Valsassina non proviene alcuna sponsorizzazione.
Giir di Mónt è ormai un marchio noto nel settore. Non si riesce a
sfruttarlo per altre iniziative sportive e non, durante l'anno?
Partenza 2012 |
In altre realtà si fa: pensiamo al Sellaronda (invernale ed estivo), a Livigno si fa la Sgambeda,
la Pedaleda e la Skieda. Ma avete presente di che realtà stiamo parlando? Avete idea
di che budget abbiano (anche se poi faticano a trovare volontari...)? Si parla
di diverse centinaia di migliaia di euro... E spesso hanno l'obiettivo di
riempire settimane morte dal punto di vista turistico. Qui sì che le realtà
economiche e turistiche sono ben collegate! Noi cosa potremmo fare? Piazzare
una gara a maggio e una a ottobre? Oppure inventare altre manifestazioni
collegate? Difficile. Bisogna anche dire che non sarebbe di nostra competenza
però, stiamo uscendo da quelli che sono i nostri ruoli. L'aspetto extra
sportivo ci appassiona e ci interessa, ma non può essere a nostro carico. Anche
creare la segnaletica e la cartografia di un ipotetico trekking Giir di Mónt, da completare in due/tre giorni, magari con
varianti, passando da rifugi, agriturismi o bed
& breakfast sarebbe un'idea fantastica. Ma non possiamo pensarci noi.
Già ci siamo occupati dei famosi triangolini arancioni disposti lungo il
percorso (che i soliti noti... rubano!!), ma non si può andare oltre.
Ancora qualche spunto
in merito ai risvolti promozionali per il paese?
Facciamo un passo indietro e torniamo alla diretta RAI. A
nostro parere facciamo uno sforzo economico di cui non beneficia direttamente
la gara, ma che va a vantaggio del paese intero. Un servizio televisivo in
differita di mezz'ora o un'ora costerebbe meno della metà e sarebbe senz'altro
più incisivo, ma non comprenderebbe tutte le immagini di contorno (alpeggi,
artigianato, tradizioni...) che invece passano con la diretta. E quella è tutta
promozione del paese. Abbiamo provato a contattare altri enti e associazioni
per coinvolgerli in questo sforzo che, ripetiamo, non va solo a beneficio del
GdM, anzi!, ma di riscontri positivi non ne abbiamo trovato. Ci è dispiaciuto,
non lo neghiamo. Questo sforzo che facciamo con la diretta RAI, sinceramente ci
sembra che vada molto oltre quello che sarebbe di stretta attinenza alla gara,
ma facciamo fatica a trovare un sostegno, sia pubblico che privato. Chi
potrebbe essere interessato alla diretta se non il Comune, l'Agenzia Alta
Valsassina, la Pro Loco, gli operatori turistici? Ma forse ci lasciamo
coinvolgere troppo da aspetti extra sportivi. Torneremo a pensare alla nostra
(di noi premanesi) gara...