lunedì 13 luglio 2015

COME STA IL "GIIR DI MÓNT"?

Una serata col Comitato Organizzatore

Quella che è stata pensata come una tavola rotonda in merito ad una delle manifestazioni più importanti del nostro paese, inizia col parlare del freschissimo video promozionale appena pubblicato in internet (firmato da Angelo Guarracino e Stefano Tagliaferri, gli stessi professionisti che si sono occupati di "Il mattino sorge ad Est", ricordate?). Qualcuno fa qualche appunto, i più lo apprezzano, ma il dato di fatto è uno: non si può più parlare di Giir di Mónt (GdM) senza parlare di internet. In una decina di giorni dalla pubblicazione, tra Facebook e Youtube (grazie anche ad una condivisione dell'amico Kilian Jornet) il video aveva totalizzato oltre 30.000 visualizzazioni.
Ma dopo l'inizio fuori scaletta, torniamo a noi e iniziamo il dibattito.

Iniziamo col fare una fotografia della situazione: quando l'anno scorso si è chiusa l'edizione 2014, cosa vi siete detti? È ancora bello? C'è ancora voglia di farlo? Nuovi obiettivi e stimoli?
La sera stessa si dice sempre che non vogliamo più farlo, ovviamente!! A parte gli scherzi, ogni anno è una sfida. L'esperienza c'è ed è preziosa, ma in pratica ogni anno si parte da zero, a cominciare dalla ricerca degli sponsor. Tutto parte dal bilancio preventivo.
Si può dire che ad agosto anche il Comitato GdM va in ferie, ma da settembre si riparte, e fino ad aprile siamo in fase di ricerca sponsor. È diventato un evento bello sostanzioso. Però voglia di fare ce n'è ancora.
Partenza 2006
Possiamo dire che il picco è stato il 2010 (Mondiale Assoluto), sia come standard organizzativo che come livello tecnico della manifestazione. Quell'anno ci siamo detti: dobbiamo mantenere questo livello eccellente, cercando però di snellire la macchina organizzativa. E possiamo dire che negli ultimi anni ce l’abbiamo fatta. L'esperienza ci permette di perdere meno tempo, ormai i meccanismi sono sempre più oliati, il paese stesso si ritaglia delle fette di autonomia (pensiamo a quello che fanno gli alpeggi, sia per i sentieri che per i ristori). Inoltre, spendendo qualcosa, abbiamo potuto esternalizzare alcuni servizi che occupavano tantissimo tempo (ad esempio tutta la fase delle iscrizioni: ora ci troviamo con gli ordini di partenza belli e pronti qualche giorno prima). Altro servizio di cui non ci occupiamo più direttamente è la gestione dell'ospitalità, demandata all'Agenzia Alta Valsassina.
Senz'altro ci sta aiutando molto la tecnologia; la velocità e l'immediatezza delle comunicazioni è un valore aggiunto anche per il Comitato stesso: ogni tanto si tengono dei mini-consigli su Whatsapp, anche se siamo già a letto!
Sulla gara in sé non c'è molto da fare: il percorso è quello, ormai storico, e non ci facciamo venire strane tentazioni (due giri, o al contrario...). Al limite si può parlare di eventi collaterali.

Se guardassimo le richieste, è la Mini che è sempre più in crescita. Il GdM, si sa, è gara durissima, e a livello amatoriale non è affrontabile da tutti alla leggera. Ecco quindi che chi vuole partecipare ad un evento ormai di rilievo nel panorama dello Skyrunning, spesso si orienta sullo sforzo minore (magari dopo essere stati esclusi già una volta dai "cancelli" della Lunga). Resta il fatto che per noi rimane comunque l'evento minore, in cui il livello tecnico medio è abbastanza modesto. Però vedono Premana, i suoi alpeggi, il tifo, il contesto, e apprezzano.

Per quanto riguarda il sostegno di Premana, di tutto il paese, a questa manifestazione, come lo valutate? È sempre avvertibile?
Il bello è quando l'ultima settimana arrivano a chiederti cosa devono fare. Oppure fanno in automatico, in autonomia (pensiamo ad esempio alla preparazione dei sentieri: ormai non la si chiede più, viene fatta e basta). Gli alpeggi sono un valore aggiunto incredibile: tanti piccoli gruppi che si coordinano col Comitato e diventano una spalla insostituibile. La base premanese c'è, appassionata e disponibile, la spinta del paese è ancora forte, l'unità di intenti avvertibile, anche da chi non è proprio un appassionato del settore. Si può parlare del Parroco che ci viene incontro con gli orari delle S. Messe domenicali e che ci mette a disposizione il Barin e l’area del campo sportivo per i parcheggi, o dei proprietari di terreni privati che oltre a permetterti di passare, tagliano il fieno (mentre in alcune gare si trovano magari obbligati a deviare il percorso...). Un anno, causa smottamenti, non si passava più al Lavinóon da Domànt; una decina di giovani volenterosi si sono adoperati e hanno sistemato il passaggio. Forse un passo avanti potrebbe essere quello di avere un gruppo di giovani che dia una mano tutto l'anno. Quasi un'associazione GdM! Ad ogni modo il nostro non è un comitato vecchio o stanco. Quest'anno due persone sono uscite ma sono state prontamente sostituite. E l'età media dei membri è inferiore ai 40 anni!

E dunque abbiamo fatto una fotografia di un GdM, della sua organizzazione e del suo contesto, ancora decisamente positiva, decisamente "in spinta" per utilizzare un termine da commentatore sportivo. Vediamo allora di parlare dei suoi limiti, dei miglioramenti auspicabili, di nuovi obiettivi... Avete accennato alla ricerca degli sponsor: è un problema anche da noi?
La difficoltà nel reperire sostegno economico non è una criticità solo del GdM, ma è diffusa in ogni contesto. Anzi: noi magari facciamo fatica, ma molte gare chiudono i battenti. Fondi pubblici ormai non ce ne sono più.
Si tratta certamente di uno sport povero, non troppo ricercato dagli sponsor tecnici (anche per il fatto che un corridore ha addosso poca roba... Ad esempio dietro allo scialpinismo c'è un mercato di consumatori decisamente più ricco ed appetibile). Qui a Premana si regge grazie soprattutto alle aziende premanesi, che contribuiscono, certamente non solo per il ritorno commerciale (forse irrilevante) ma piuttosto per l'attaccamento al paese e la passione per lo sport. Nonostante la crisi, abbiamo sempre avuto budget costanti, senza tagli dolorosi. Specifichiamo che il GdM ha una gestione finanziaria autonoma, si fa il passo (spese) secondo la gamba (entrate preventivate), e non si pesa mai sulle casse dell’ASP, le cui finalità statutarie sono legate all'attività giovanile.
Con in mano le entrate preventivate, inizi a decidere dove e come spendere. Un esempio: la diretta Rai è la voce di costo più importante, ed ogni anno ci chiediamo: la facciamo ancora? È utile? Di sicuro agevola nella ricerca degli sponsor, ma non va ad aumentare gli iscritti! Il canale promozionale da cavalcare ormai è il web. Ecco il perché del video promozionale con cui abbiamo iniziato questa chiacchierata.
Podio 2007 - Mejia, Jornet, Brunod

Certo che ci sono dei momenti della manifestazione che magari tanti premanesi non conoscono. Ad esempio solo l'anno scorso ho visto il briefing del sabato sera: veramente emozionante, un evento in sé. Oppure chissà in quanti non hanno mai visto la partenza o l'arrivo, o le premiazioni in palestra...
Vero... L'importante è che non venga mai meno la presenza massiccia lungo il percorso, che è il vero nostro elemento distintivo... Ci siamo chiesti anche noi se era il caso di dare sempre più lustro ai momenti organizzati in paese... Per ora le persone si distribuiscono comunque equamente un po' dappertutto, ed è quello che vorremmo sempre. Al massimo se siete curiosi di vedere anche cosa succede in paese, andèe sü e gió, oppure fate i turni nei vari anni! Anche lungo il percorso sono diversi i punti curiosi in cui assistere alla gara, e ognuno sceglie di tifare dalla postazione preferita, magari organizzandosi per vedere la gara in più punti, partenza e arrivo inclusi. Anche questo è un nostro punto forte, una pubblicità che porta tanti ad iscriversi alla gara. Ed è questa passione e partecipazione che abbiamo voluto che fossero evidenziate nel video di Guarracino e Tagliaferri. E ne siamo soddisfattissimi, perché il video trasmette le emozioni che ci aspettavamo.

Abbiamo parlato dei limiti alle spese imposti dai budget preventivi. Se non ci fossero limiti di budget, cosa si potrebbe fare? Quali sarebbero le potenzialità?
Briefing 2009
Alla base del discorso c'è il fatto che siamo di fronte ad una gara tecnicamente durissima, e questo non agevola nel raggiungere numeri elevatissimi di iscritti. Alla ResegUp, per fare un nome, può iscriversi chiunque, e fa numeri incredibili. Qui non può accadere (oppure dovremmo organizzare trasporti in massa per rientrare da Vegessa!). Attualmente chiudiamo le iscrizioni a 500, ma in realtà non è mai stato mandato indietro nessuno. Quindi la domanda e la disponibilità al momento coincidono. Oggi sono di moda i trail: dovessimo provare a fare un GdM in stile trail senza cancelli, con 12 ore di tempo massimo, probabilmente avremmo richieste incredibili, sarebbe coinvolto un diverso e più grande bacino di corridori (col rischio però che arrivi davvero di tutto...). Un'idea sarebbe quella di proporre il trail al sabato e la skyrace alla domenica. Certo, qui entrerebbe in gioco il problema logistico, che però, se ben guardiamo, è davvero insostenibile solo al mattino della gara dalle 5 alle 8, tra Casargo e Premana: tra atleti e accompagnatori 3/4000 persone in poche ore. A Premana Rivive l'Antico arriva più gente, ma meglio distribuita nel tempo. Questo è il problema logistico principale, che diventa un limite per qualsiasi idea che ci si ponga. Insieme al problema viario/parcheggi, poi si pone in seconda battuta quello della ricettività, dei posti letto, almeno per i top runner invitati e gli stranieri. Qui dobbiamo dire che ci salva il CFP Alberghiero di Piazzo (fino a 190 posti letto), altrimenti saremmo davvero messi male. Gli stessi alberghi dell'alta valle non mettono a disposizione posti letto perché privilegiano i clienti abituali. È pur vero che solo una minoranza di chi arriva può trovare ospitalità, anche se ci fossero altri 100 posti letto. Dunque, ripetiamo, il vero blocco è dato dallo spazio fisico che non c'è in paese.

Quindi in fondo in fondo non mirate ad una crescita dimensionale, visti i discorsi fatti...
Per certi versi ci va bene che la nostra non sia una gara da boom di iscrizioni in un giorno; pur in crescita tutti gli anni, rimaniamo per fortuna su numeri gestibili. Ce lo siamo detti più volte: c'è spazio per un miglioramento qualitativo (migliori servizi, migliore accoglienza, migliori premi...) molto meno per la crescita dimensionale. Aumentasse di molto la domanda, l'effetto sarebbe quello di poter agire sul costo dell'iscrizione, e quindi avere a disposizione un budget migliore a parità di partecipanti. E automaticamente la gara entra nella cerchia di quelle ricercate, di quelle in cui devi curare la data di apertura delle iscrizioni, poi entri automaticamente nell'elite. La crescita può avvenire in questa direzione: budget più alto, migliore qualità nella proposta, migliore promozione e visibilità, anche all'estero. Certo il livello qualitativo degli iscritti dipende anche da quello che offri loro. A Limone sul Garda, per fare un esempio, ai bade mighe a misérie, e invitano a soggiornare da loro gratuitamente decine di atleti tra i migliori al mondo. Qui siamo di fronte ad un benefit davvero notevole, che assomiglia notevolmente ad un ingaggio. Noi ovviamente non siamo in grado di farlo, le località turistiche rinomate possono giocare molto su questi aspetti (organizzando eventi in bassa stagione, quando i posti letto sono vacanti), anche per quanto riguarda i premi. Noi stessi non abbiamo mai offerto ingaggi, ma ci siamo chiesti più volte se fosse giusto un montepremi da € 18.000, ma realisticamente sappiamo che diminuirlo vorrebbe dire perdere molti top runner, col risvolto che anche l'amatore apprezza meno la gara, perché la sente meno famosa, meno importante (vuoi mettere partire in fianco a Kilian? Poi non importa se arrivi in Laréc quando lui taglia il traguardo...). Su questi aspetti la concorrenza tra le gare è spietata, chi si ferma è perduto.
Ad ogni modo, dal punto di vista strettamente sportivo, la gara sui 32 km. è quella, c'è poco da inventarsi. Al massimo si possono pensare eventi collaterali, ad esempio un trail come detto, o un vertical, tanto di moda.

E quindi dal punto di vista dimensionale si può dire che si è raggiunto un certo equilibrio. E come budget? Cosa succederebbe se un sostenitore consentisse un budget superiore del 20/30% all'attuale?
In fondo si parla sempre di budget, del problema dei fondi ecc., ma guardando bene, se in questo momento avessimo anche il 20/30% in più di budget, il GdM resterebbe sostanzialmente quello... Forse qualche fastidio in meno, qualche spesa che ti dà una migliore immagine, quello sì, ma analizzando bene possiamo davvero dire, in tutta modestia, che dal nostro punto di vista siamo quasi allo stato dell'arte sull'organizzazione, con grande merito, lo ripetiamo, di tutto il paese: dallo sponsor, agli alpeggi, al singolo che prende il suo decespugliatore e sistema il suo pezzo di sentiero. Tutto sommato i soldi che servono per una manifestazione ben organizzata li abbiamo sempre, sia pure faticosamente, recuperati. E dunque anche finanziariamente siamo in una situazione equilibrata, dove és pö mighe slargà gió, ma non dobbiamo fare grandi rinunce. Non dimentichiamo comunque che stiamo parlando di uno sport minore, povero, che interessa poco ai media e al grande pubblico. I miracoli non li fa nessuno, nello skyrunning non ci sarà mai una giornata tipo Mortirolo nel ciclismo! A Premana facciamo già numeri enormi rispetto allo sport di cui si parla.

Abbiamo già accennato alla possibilità di ridurre o limitare il numero degli iscritti, e ritoccare il costo dell'iscrizione. Sarebbe davvero fattibile? Farebbe entrare in una elite di gare?
C'è una gara in Spagna, Zegama, che potrebbe benissimo far correre 2000 atleti per gli spazi e i servizi che ha, e invece limita le iscrizioni a 400. Nel 2014 ha avuto 8000 richieste, e in tre anni ha triplicato il costo dell'iscrizione. Non dico che possiamo arrivare a questi livelli, ma qualcosa si potrebbe fare. Resterebbe poi il rischio di ricevere le critiche dell'amatore, che magari arriva da 15 anni, che poi ti accusa di guardare solo ai top, e di puntare solo a far cassa per aumentare il montepremi (dei top). È un ragionamento rischioso, e bisogna capire se e quando te lo puoi permettere senza fare un autogol. Le iscrizioni sono una grossa voce di entrata, e non possiamo permetterci di vederle calare, magari per un'errata strategia. Per ora abbiamo differenziato il costo dell'iscrizione in base ai tempi in cui avviene. Il vero sogno per aumentare il livello tecnico non dipende però dal budget, ma sarebbe legato alla possibilità di organizzare una gara a livello di Federazione in ambito CONI. Allora potresti organizzare una corsa solo per le nazionali al sabato, col massimo livello tecnico possibile, e la gara per amatori la domenica (anche se però, come già accennato, l'amatore apprezza, e molto, anche solo condividere lo spazio transennato coi big...). Con un discorso di questo tipo, potrebbero arrivare 50 atleti che stanno sotto le tre ore e mezza, mentre oggi sono dieci.
Premiazioni 2011

Dunque ci sarebbe ancora un bacino di atleti top, che non si è ancora riusciti a coinvolgere?
C'è l'eterno problema del conflitto, o perlomeno della sovrapposizione, tra Fidal e Fisky, dove la prima è affiliata al CONI e vi sono iscritti gli atleti della corsa in montagna, classicamente intesa, mentre la seconda è la "giovane" federazione dello skyrunning. In linea teorica per un atleta FIDAL di corsa in montagna, magari un nazionale, sarebbe addirittura vietato partecipare ad una corsa organizzata da Fisky. Nella realtà però i più forti atleti si fanno sentire, fanno valere i diversi montepremi e il forte richiamo (anche moda?) dello skyrunning, e dei divieti ogni tanto se ne infischiano (oppure ricevono il benestare... sottovoce...). I De Gasperi e i De Matteis sono esempi di casi simili, che siamo orgogliosi di avere avuto a dare lustro al GdM. Anche loro però non hanno potuto fare i miracoli. Uno si potrebbe chiedere il perché siano venuti a correre in uno sport... che non è il loro. La risposta sta nel forte richiamo che ha questo sport, e che ha soprattutto il nostro GdM. Questa è gente che ha meno di trent'anni, che corre sì, ma che apprezza tutto quanto c'è attorno alla gara, e i gemelli De Matteis hanno detto di non avere mai trovato una gara (pre e post gara inclusi!) così intensa, emozionante e coinvolgente. Ok la gara, ma qui tutti sono a casa loro, e apprezzano! (Già tanti aneddoti sono stati scritti anche sul Corno in merito!) Il sogno sarebbe avere, ad esempio, i De Matteis in una stagione in cui possano allenarsi su lunghe distanze. Loro ci hanno detto di voler tornare.
Il problema è che si tratta anche di specialità obiettivamente diverse, e gli atleti FIDAL, magari professionisti appartenenti a corpi militari, non possono non privilegiare le specialità a cui sono obbligati a partecipare, e anche se volessero, al momento non hanno la preparazione necessaria. Manca loro l'ultima ora di gara, è come chiedere ad un mezzofondista di fare la maratona. Di certo se fosse più chiaro e pacifico il rapporto fra queste due federazioni, di sicuro ci sarebbero atleti fortissimi che con la giusta preparazione e liberi di scegliere di allenarsi sulle lunghe distanze (e di andare dove ci sono i montepremi sostanziali...), ci farebbero ancora divertire sui nostri monti. Anche perché ribadiamo che il nostro tracciato tecnicamente è proprio da corsa in montagna. Il GdM forse è proprio una corsa in montagna lunga; il problema è che questo sport al momento... non esiste, e chi avrebbe i numeri per far stravedere non ha la possibilità di fare un allenamento specifico perché spinto in altre direzioni.
Ad ogni modo lo sport che tira a tutti i livelli, che fa i numeri, che attira le masse oggi è lo skyrunning, o comunque la corsa su lunghe distanze: speriamo che anche i vertici FIDAL prima o poi ne prendano atto, così da poter ammirare finalmente una sfida con tutti i più forti in gara, anche provenienti da mondi (sportivi) diversi.

Dicevamo quindi che, pensando strettamente all'evento sportivo, rimane ancora poco da inventarsi. E parlando invece di tutto il contesto in cui si muove l'organizzazione?
Abbiamo detto che per la domenica siamo praticamente alla massima capienza possibile per il paese. Per aumentare la visibilità si tratterebbe ora di creare eventi di contorno, durante tutta la settimana, oppure anche eventi distanti collegati al GdM, uno a maggio e uno a ottobre, ad esempio. Per la prossima edizione oltre alla gara e al briefing del sabato, il venerdì sera ci sarà una serata, sempre in piazza della chiesa, dedicata all'alpinista Simone Moro. Altra iniziativa parallela sarà il consueto gemellaggio con Telethon, e quindi il giovedì sera avremo ospite Nicola Codega, oriundo premanese, paraplegico a causa di un incidente, che ci parlerà del tema della disabilità e delle sfide nell'affrontarla (già autore del libro Sempre in piedi). Il tutto per offrire una settimana "piena", non limitata alla gara. Sarebbe bello organizzare una gara FIDAL di corsa in montagna al sabato per i ragazzi... O, come già detto, il vertical al venerdì... Sarebbe davvero interessante, e di percorsi ipotizzabili ne avremmo più di uno.

E il neo Presidente ASP Massimo Sanelli, cosa ci dice del GdM? Cosa ne pensa? Aspettative?
Credo che l'aspetto più importante per Premana, sia il richiamo che il GdM ha sui ragazzi, sia la passione che suscita, lo spirito di emulazione. Al momento nella corsa in montagna giovanile siamo una potenza a livello nazionale; lo scopo dell'ASP è la crescita del settore giovanile, e il GdM attrae il vivaio sicuramente, e di conseguenza fa appassionare non solo alla gara in sé, ma anche alla collaborazione nello sforzo organizzativo. Il ragazzo che fa le campestri e si appassiona, è poi lo stesso che a 15 anni va a sistemare i nastri lungo il precorso del GdM.

A vostro parere dove si può ancora migliorare? Cosa si potrebbe fare in più?
Il GdM porta a Premana davvero tante persone, è una dato di fatto innegabile. Se possiamo permetterci, a volte notiamo una certa freddezza da parte di alcuni esercizi commerciali che in fondo sono gli unici che beneficiano della manifestazione. Ecco, è un po' paradossale che le ditte di Giabbio, senza alcun ritorno commerciale, sostengano l'iniziativa con più convinzione di chi invece dalla manifestazione ricava anche dei benefici economici diretti. O addirittura capita di ricevere critiche perché l'allestimento della piazza danneggia più o meno rispetto ad un altr'anno... Non vogliamo che questo commento degeneri in polemica assolutamente, ma è un fatto storico a Premana (che non riguarda solo il GdM) la difficoltà nella collaborazione, nel dialogo, nel mettersi sulla stessa lunghezza d'onda, tra esercizi pubblici e iniziative con ricadute turistiche. Secondo noi su questo si può migliorare. In ambito alberghi, dalla Valsassina in su, ci si trova col paradosso che per qualcuno riservare posti è un fastidio, e qualcun altro invece si lamenta di non essere stato compreso tra le strutture consigliate. Dalla bassa Valsassina non proviene alcuna sponsorizzazione.

Giir di Mónt è ormai un marchio noto nel settore. Non si riesce a sfruttarlo per altre iniziative sportive e non, durante l'anno?
Partenza 2012
In altre realtà si fa: pensiamo al Sellaronda (invernale ed estivo), a Livigno si fa la Sgambeda, la Pedaleda e la Skieda. Ma avete presente di che realtà stiamo parlando? Avete idea di che budget abbiano (anche se poi faticano a trovare volontari...)? Si parla di diverse centinaia di migliaia di euro... E spesso hanno l'obiettivo di riempire settimane morte dal punto di vista turistico. Qui sì che le realtà economiche e turistiche sono ben collegate! Noi cosa potremmo fare? Piazzare una gara a maggio e una a ottobre? Oppure inventare altre manifestazioni collegate? Difficile. Bisogna anche dire che non sarebbe di nostra competenza però, stiamo uscendo da quelli che sono i nostri ruoli. L'aspetto extra sportivo ci appassiona e ci interessa, ma non può essere a nostro carico. Anche creare la segnaletica e la cartografia di un ipotetico trekking Giir di Mónt, da completare in due/tre giorni, magari con varianti, passando da rifugi, agriturismi o bed & breakfast sarebbe un'idea fantastica. Ma non possiamo pensarci noi. Già ci siamo occupati dei famosi triangolini arancioni disposti lungo il percorso (che i soliti noti... rubano!!), ma non si può andare oltre.


Ancora qualche spunto in merito ai risvolti promozionali per il paese?
Facciamo un passo indietro e torniamo alla diretta RAI. A nostro parere facciamo uno sforzo economico di cui non beneficia direttamente la gara, ma che va a vantaggio del paese intero. Un servizio televisivo in differita di mezz'ora o un'ora costerebbe meno della metà e sarebbe senz'altro più incisivo, ma non comprenderebbe tutte le immagini di contorno (alpeggi, artigianato, tradizioni...) che invece passano con la diretta. E quella è tutta promozione del paese. Abbiamo provato a contattare altri enti e associazioni per coinvolgerli in questo sforzo che, ripetiamo, non va solo a beneficio del GdM, anzi!, ma di riscontri positivi non ne abbiamo trovato. Ci è dispiaciuto, non lo neghiamo. Questo sforzo che facciamo con la diretta RAI, sinceramente ci sembra che vada molto oltre quello che sarebbe di stretta attinenza alla gara, ma facciamo fatica a trovare un sostegno, sia pubblico che privato. Chi potrebbe essere interessato alla diretta se non il Comune, l'Agenzia Alta Valsassina, la Pro Loco, gli operatori turistici? Ma forse ci lasciamo coinvolgere troppo da aspetti extra sportivi. Torneremo a pensare alla nostra (di noi premanesi) gara...