giovedì 11 luglio 2013

Ciao Toni......e grazie!


3 aprile 1941 - 15 maggio 2013
Siamo rimasti orfani.
Dobbiamo comunicare purtroppo che per l’improvviso aggravarsi di una malattia, della cui presenza aveva consapevolezza, è deceduto in Premana, mercoledì 15 maggio a sera, il nostro Direttore ed Amico Antonio Bellati, circondato dalla moglie e dai quattro figli.
Il funerale è stato celebrato alle ore 15 di venerdì 17 maggio.
Il periodico “Il Corno”, da lui fondato e sempre diretto, esce in questo numero con alcune pagine doverosamente a lui dedicate.
Faremo ogni sforzo per uscire anche a settembre ed a dicembre, come voluto da lui e dalla sua famiglia e condiviso da noi tutti.
Vogliamo raggiungere il traguardo de “Il Corno” numero 200, dopo ben cinquant’anni di puntuali uscite trimestrali, per rendere il nostro omaggio filiale al caro amico Toni.
Poi vedremo.
Buona lettura.
I Redattori


OMELIA PER IL FUNERALE
Premana, 17 maggio 2013

Oggi qui in Chiesa stiamo vivendo un momento di fede, stiamo celebrando la nostra fede.

1) Celebriamo la nostra fede nella risurrezione di Gesù e confermiamo ancora una volta la nostra speranza nella vita eterna. Questa speranza la affermiamo oggi con papà Antonio che nel cammino della sua esistenza si è spesso fermato a fare silenzio, a guardare in alto, a parlare con Dio nella consapevolezza che al termine di questa vita ci sarebbe stata l'eternità dell'incontro con Lui. Così scrive il Toni in una sua poesia

"che a la fin fiin avròo trovàa ‘l sentéer:
lasü süinscìm incontraròo la Paas".
che finalmente avrò trovato il sentiero
e lassù in alto troverò la pace.

E noi sappiamo che il Toni si è preparato per questo incontro come anche testimonia quest'altra sua poesia

"Oo fam morì Segnoor mighe de corse,
fa che me n’ rende cont quant n’oo da ‘nda.
O ciamem puur ma damele la forze
de dìt: soo pront,
laghe ch’em giche scià".

Fammi morir, Signore, non di corsa,
fa’ che comprenda quando dovrò partire;
chiamami pure ma dammi Tu la forza
di dir: - Son pronto, lascia che mi prepari.

E ancora scrive il Toni nel suo testamento:
"Carissimi,
noi siamo nelle mani di Dio, così come siamo peccatori, almeno io, bisognosi di essere da Lui accuditi, condotti, guidati, ordinati.
E non c'è nulla di fuori posto in quella che noi chiamiamo morte, anch'essa è un atto di Grazia che Dio ci elargisce, che Dio ci regala, ed è grazia in qualsiasi momento avvenga, in qualsiasi circostanza, in qualsiasi forma. Sì, noi dobbiamo cercare di vivere bene, ma dobbiamo nel contempo sforzarci di diventare indifferenti alla vita ed alla morte perché non di vita e di morte si tratta ma semplicemente di due forme diverse del nostro essere sempre più pienamente nella libertà vera, che è poi la volontà di Dio."

2) Stiamo celebrando la nostra fede perché siamo qui per ascoltare ancora una volta quella Parola che ha accompagnato la vita di papà Antonio e oggi la Parola di Dio ci dice che niente ci potrà separare da Dio e dal suo amore.... E per questo potremmo dire che l'unico modo per separarci da questo amore è il volerlo noi stessi.
Qualche volta gli avvenimenti, la frenesia, le nostre stesse passioni ci fanno togliere lo sguardo dalla nostra Unica Certezza e restiamo disorientati, ma il funerale di una persona cara ci ricorda che unico senso della vita è "essere nelle mani di Dio".
Il Vangelo ci ricorda che dovremo rendere conto di come abbiamo usato i nostri talenti. Questa è una responsabilità verso Dio e verso gli altri. Oggi la parola di Dio ci ricorda che la vita è un grande dono e val la pena viverla in ogni suo istante con gusto, impegno e riconoscenza.

3) Oggi viviamo un momento di fede perché siamo qui a ringraziare il Signore del dono che ci ha fatto, il dono di condividere un tratto di strada insieme. Spesso in momenti come questi ci si ferma al dolore dell'ultimo momento, alla sofferenza della malattia e si chiede a Dio: Perchè? L'uomo di fede guarda più in là e riconosce la presenza di Dio e il suo amore lungo tutta una storia. E noi oggi siamo riconoscenti a Dio per i 72 anni in cui il Toni è stato fratello, i 43 in cui è stato sposo, i 42 in cui è stato papà, altri poi lo ricordano come collaboratore, collega, amico...

4) E' un momento di fede quello che stiamo vivendo perché siamo qui oggi come comunità che si raduna attorno all'altare. Siamo qui perché abbiamo condiviso tanto insieme e come comunità vogliamo vivere anche questo momento di distacco.
E' importante essere comunità; noi lo abbiamo sperimentato anche in questi giorni durante i quali abbiamo sentito l'affetto e la vicinanza di tanti, e questo ci ha fatto bene e di questo ringraziamo.
Ci teneva il Toni alla sua comunità.
Il suo libro "Vit de quai sort" che racconta le vicende di Premana nel periodo del ventennio fascista e della Seconda guerra mondiale si conclude così:
"E la comunità di Premana si ricostruì oltre il dolore, oltre i lutti, oltre le lacerazioni. La Comunità si mosse con passi meravigliosi, dei quali ancora oggi ben si vedono i risultati. Ed eccoci dunque a concludere queste nostre pagine con un auspicio, che la storia, sempre maestra di vita, ci suggerisce: restiamo Comunità. Questa è la base e la premessa perché, anche negli anni duemila, Premana possa continuare a vincere la sfida col tempo che passa, questo è il nostro augurio, la nostra speranza, la nostra preghiera".

5) Il Toni, come ciascuno nella sua vita, ha fatto tante cose, verrebbe voglia di raccontarle e ricordarle anche qui, come abbiamo fatto questi giorni in casa, così come ogni figlio ama parlare di suo papà.
La vita di ogni persona è unica e bella da raccontare, ma ciò che ancora più ci dà speranza e serenità è pensare che Dio accompagna la vita di ciascuno, e nella fede sappiamo che è il definitivo incontro con Lui che illumina tutta la nostra esistenza.
PER QUESTO OGGI CI BASTA SAPERE CHE DIO SI PRENDE CURA DI NOI E DEL TONI
Don Angelo e Padre Franco