giovedì 26 luglio 2012

IMU - IMU? - IMU!

Rimane la perplessità circa la correttezza giuridica dell’assoggettabilità all’ICI, adesso IMU di fabbricati che non hanno l’abitabilità e non potranno mai averla, che non fruiscono di alcun servizio da parte di Pubbliche amministrazioni: nè strade, nè luce, nè acqua, nè fognature, nè raccolta immondizie, ecc.
Noi siamo convinti che una azione giudiziaria escluderebbe questi fabbricati da ogni imposizione.
Ma non rimane che rassegnarsi all’assoggettamento all’IMU delle centinaia di rustici di alpeggi e lööch che l’alacrità dei premanesi legati al loro territorio ha ristrutturato in questi ultimi trent’anni.
E questo hanno fatto non per ragioni speculative ma per fruirne direttamente. E questo fatto, sia ben chiaro, ha fornito e rappresenta per il territorio il miglior presidio possibile.
Proprio per questa ragione Premana, (ed altri comuni che su questa linea si sono mossi) dovevano essere destinatari di sovvenzioni ed aiuti e non di discutibili balzelli.
Certo per ottenere questo non può muoversi il singolo contribuente ma un gruppo di contribuenti o magari il Comune stesso o chi per esso. E noi crediamo che questa sia una strada percorribile e decisamente opportuna.
* * *
Ma oggi sta venendo di estrema attualità il problema delle cosiddette CA DI LÖÖCH cioè dei rustici, un tempo utilizzati per agricoltura e allevamento, non ristrutturati e spesso posti in luoghi dove la ristrutturazione è da considerarsi decisamente improbabile.
Pare che, stando alle norme, tutto si debba accatastare, onde evitare l’accatastamento d’ufficio.
Si tratta di molte centinaia di fabbricati (si pensi a Quai, Luère, Gòrle, Gianél ecc.). I proprietari di questi rustici (che più rustici non si può) non sono iscritti all’IVA come agricoltori, anche se gli stessi cercano di tener bene il rustico, magari utilizzandolo per allevamento di polli o bestiame minuto, o come deposito di legna ecc.
Ebbene, l’accatastamento di questi rustici, oltre al costo della pratica di accatastamento, renderà i rustici stessi soggetti all’IMU, CON L’ALIQUOTA DEL 7,60%° il che significa un costo annuo, a seconda della superficie, di almeno € 100 su su fino a 200 e più euro cadauno. Siccome una famiglia ha almeno due, tre e anche più di questi fabbricati, dovrà mettere in budget una bella cifra iniziale e poi qualche 400/500 euro l’anno, per la sola l’IMU.
A questo punto Il Corno condivide l'interpllanza e la mozione che è stata pr4esentata in questi giorni in Comune e che qui di seguito riportiamo.
Noi speriamo che essa possa essere condivisa per il bene di Premana e che possa tempestivamente avere un seguito.

INTERPELLANZA

Il Gruppo “Vivere Premana” interpella il Sindaco e la Giunta Comunale in merito all’applicazione dell'IMU (L. 22 dicembre 2011 e successive integrazioni), sui rustici non ristrutturati.
In particolare, premesso e constatato che:
- La nuova normativa IMU sui rustici non ristrutturati, confermando le precedenti norme, prevede l’accatastamento di tutti i fabbricati rurali entro novembre del corrente anno;
- Tra questi rustici si comprendono anche quelli non ristrutturati di proprietà di soggetti non imprenditori professionali o coltivatori diretti.
- Sul territorio comunale di Premana di tali fabbricati, oggettivamente rurali strumentali (stalle/fienili) se ne possono contare molte e molte centinaia:
- Tali rustici non hanno assolutamente più nessuna attitudine a produrre reddito di qualsiasi genere ed hanno, in generale, ben scarso valore venale;
- Comunque la stragrande maggioranza dei proprietari si prendono ancora cura dei detti rustici, sia pure per ragioni marginali e di affettività;
- Tali rustici rimangono quindi un elemento importante per il mantenimento e la salvaguardia del territorio, oltre che una testimonianza del patrimonio storico-rurale della vita in montagna;
- l’imposta IMU per tanti rustici può toccare importi di 200/250 euro e, per tanti proprietari di più rustici, l’esborso potrebbe toccare e superare i 400/500 euro annui;
- un simile onere porterebbe nel tempo moltissimi proprietari ad abbandonare i detti rustici alla rovina;
- i detti rustici non hanno e non potranno mai avere l’abitabilità;
- per contro è evidente l’utilità, l’opportunità e la necessità di incentivare la conservazione nel migliore dei modi del territorio comunale quale potenziale ricchezza non solo per i premanesi, ma da valorizzare e spendere quale premessa e fondamento di un turismo originale ed autentico;
tutto ciò premesso e costatato;
si richiede a codesta Amministrazione in primo luogo:
- se il Comune non ritiene necessario ed urgente (con iniziativa unanime da parte del Consiglio Comunale) di farsi promotore, tramite gli Enti e le Istituzioni che più si ritengono opportuni, di una istanza atta ad ottenere l’esenzione dall’accatastamento e quindi dall’IMU di tali rustici, in quanto i titolari degli stessi vanno considerati dei benemeriti ai fini del mantenimento del territorio montano e non delle persone da punire;
si richiede a codesta Amministrazione in secondo luogo:
che, in caso di insuccesso delle azioni da promuovere, come indicato al punto precedente, e/o nell’intervallo occorrente ai fini di un provvedimento come sopra indicato,
il Comune informi adeguatamente tutta la popolazione che per i detti rustici, ai termini della vigente normativa, stante la loro inagibilità ed inabitabilità, l’aliquota è ridotta al 50% e cioè al 3,80% anziché al 7,60%; a tale scopo l’Amministrazione dovrà pure precisare l’iter burocratico al fine di ottenere l’agevolazione stessa, (dichiarazione con allegato atto notorio o altro).
Tale agevolazione, peraltro, risulta già adottata da diversi altri Comuni e, sempre al fine di detta agevolazione, può essere invocato anche l’interesse storico di dette strutture (art. 10 Dl.42/2004 e successive modifiche).
Il gruppo “Vivere Premana chiede che la presente interpellanza venga iscritta all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio Comunale e preannuncia che, avuta risposta in merito dal Sindaco o da un membro della Giunta, si riserva di presentare formalmente al Consiglio una mozione, il cui testo viene fin da ora qui allegato, che possa permettere al Consiglio stesso di pronunciarsi in merito ai due punti richiesti.
Si dichiara comunque disponibile a condividere eventuali proposte di modifiche al testo della mozione, in uno spirito di sereno confronto e di ricerca comune di un percorso a tutela dell’interesse di tanti cittadini, premanesi ed oriundi.