Rimane la
perplessità circa la correttezza giuridica dell’assoggettabilità all’ICI, adesso
IMU di fabbricati che non hanno l’abitabilità e non potranno mai averla, che non
fruiscono di alcun servizio da parte di Pubbliche amministrazioni: nè strade, nè
luce, nè acqua, nè fognature, nè raccolta immondizie, ecc.
Noi siamo
convinti che una azione giudiziaria escluderebbe questi fabbricati da ogni
imposizione.
Ma non
rimane che rassegnarsi all’assoggettamento all’IMU delle centinaia di rustici di
alpeggi e lööch che l’alacrità dei premanesi legati al loro territorio ha
ristrutturato in questi ultimi trent’anni.
E questo
hanno fatto non per ragioni speculative ma per fruirne direttamente. E questo
fatto, sia ben chiaro, ha fornito e rappresenta per il territorio il miglior
presidio possibile.
Proprio
per questa ragione Premana, (ed altri comuni che su questa linea si sono mossi)
dovevano essere destinatari di sovvenzioni ed aiuti e non di discutibili
balzelli.
Certo per
ottenere questo non può muoversi il singolo contribuente ma un gruppo di
contribuenti o magari il Comune stesso o chi per esso. E noi crediamo che questa
sia una strada percorribile e decisamente
opportuna.
* * *
Ma oggi sta
venendo di estrema attualità il problema delle cosiddette CA DI LÖÖCH
cioè dei rustici, un tempo utilizzati per agricoltura e allevamento, non
ristrutturati e spesso posti in luoghi dove la ristrutturazione è da
considerarsi decisamente improbabile.
Pare
che, stando alle norme, tutto si debba accatastare, onde evitare
l’accatastamento d’ufficio.
Si tratta
di molte centinaia di fabbricati (si pensi a Quai, Luère, Gòrle, Gianél ecc.). I
proprietari di questi rustici (che più rustici non si può) non sono iscritti
all’IVA come agricoltori, anche se gli stessi cercano di tener bene il rustico,
magari utilizzandolo per allevamento di polli o bestiame minuto, o come deposito
di legna ecc.
Ebbene,
l’accatastamento di questi rustici, oltre al costo della pratica di
accatastamento, renderà i rustici stessi soggetti all’IMU, CON L’ALIQUOTA DEL
7,60%° il che significa un costo annuo, a seconda della superficie, di almeno €
100 su su fino a 200 e più euro cadauno. Siccome una famiglia ha almeno due, tre
e anche più di questi fabbricati, dovrà mettere in budget una bella cifra
iniziale e poi qualche 400/500 euro l’anno, per la sola
l’IMU.
A questo
punto Il Corno condivide l'interpllanza e la mozione che è stata pr4esentata in
questi giorni in Comune e che qui di seguito riportiamo.
Noi
speriamo che essa possa essere condivisa per il bene di Premana e che possa
tempestivamente avere un seguito.
INTERPELLANZA
Il Gruppo
“Vivere Premana” interpella il Sindaco e la Giunta Comunale in merito
all’applicazione dell'IMU (L. 22 dicembre 2011 e successive integrazioni), sui
rustici non ristrutturati.
In
particolare, premesso e constatato che:
- La nuova
normativa IMU sui rustici non ristrutturati, confermando le precedenti norme,
prevede l’accatastamento di tutti i fabbricati rurali entro novembre del corrente
anno;
- Tra
questi rustici si comprendono anche quelli non ristrutturati di proprietà di
soggetti non imprenditori professionali o coltivatori
diretti.
- Sul
territorio comunale di Premana di tali fabbricati, oggettivamente rurali
strumentali (stalle/fienili) se ne possono contare molte e molte
centinaia:
- Tali
rustici non hanno assolutamente più nessuna attitudine a produrre reddito di
qualsiasi genere ed hanno, in generale, ben scarso valore
venale;
- Comunque
la stragrande maggioranza dei proprietari si prendono ancora cura dei detti
rustici, sia pure per ragioni marginali e di affettività;
- Tali
rustici rimangono quindi un elemento importante per il mantenimento e la
salvaguardia del territorio, oltre che una testimonianza del patrimonio
storico-rurale della vita in montagna;
- l’imposta
IMU per tanti rustici può toccare importi di 200/250 euro e, per tanti
proprietari di più rustici, l’esborso potrebbe toccare e superare i 400/500 euro
annui;
- un simile
onere porterebbe nel tempo moltissimi proprietari ad abbandonare i detti rustici
alla rovina;
- i detti
rustici non hanno e non potranno mai avere l’abitabilità;
- per
contro è evidente l’utilità, l’opportunità e la necessità di incentivare la
conservazione nel migliore dei modi del territorio comunale quale potenziale
ricchezza non solo per i premanesi, ma da valorizzare e spendere quale premessa
e fondamento di un turismo originale ed autentico;
tutto ciò
premesso e costatato;
si richiede
a codesta Amministrazione in primo luogo:
- se il
Comune non ritiene necessario ed urgente (con iniziativa unanime da parte del
Consiglio Comunale) di farsi promotore, tramite gli Enti e le Istituzioni che
più si ritengono opportuni, di una istanza atta ad ottenere l’esenzione
dall’accatastamento e quindi dall’IMU di tali rustici, in quanto i titolari
degli stessi vanno considerati dei benemeriti ai fini del mantenimento del
territorio montano e non delle persone da punire;
si richiede
a codesta Amministrazione in secondo luogo:
che, in
caso di insuccesso delle azioni da promuovere, come indicato al punto
precedente, e/o nell’intervallo occorrente ai fini di un provvedimento come
sopra indicato,
il Comune
informi adeguatamente tutta la popolazione che per i detti rustici, ai termini
della vigente normativa, stante la loro inagibilità ed inabitabilità, l’aliquota
è ridotta al 50% e cioè al 3,80% anziché al 7,60%; a tale scopo
l’Amministrazione dovrà pure precisare l’iter burocratico al fine di ottenere
l’agevolazione stessa, (dichiarazione con allegato atto notorio o
altro).
Tale
agevolazione, peraltro, risulta già adottata da diversi altri Comuni e, sempre
al fine di detta agevolazione, può essere invocato anche l’interesse storico di
dette strutture (art. 10 Dl.42/2004 e successive
modifiche).
Il gruppo
“Vivere Premana chiede che la presente interpellanza venga iscritta all’ordine
del giorno della prossima seduta del Consiglio Comunale e preannuncia che, avuta
risposta in merito dal Sindaco o da un membro della Giunta, si riserva di
presentare formalmente al Consiglio una mozione, il cui testo viene fin da ora
qui allegato, che possa permettere al Consiglio stesso di pronunciarsi in merito
ai due punti richiesti.
Si dichiara
comunque disponibile a condividere eventuali proposte di modifiche al testo
della mozione, in uno spirito di sereno confronto e di ricerca comune di un
percorso a tutela dell’interesse di tanti cittadini, premanesi ed
oriundi.