Ormai lo sanno tutti: anche a Premana ci sono i cinghiali. E non è una bella notizia per chi ama l'ambiente, per chi ha cura del proprio territorio. E nessuno avrebbe nulla da dire su queste bestie, se non fosse per i segni che lasciano al loro passaggio: terreni, boschi e soprattutto prati devastati dai loro musi, utilizzati come veri e propri aratri, alla ricerca di chissà quale radice di cui si alimentano.
Ne abbiamo parlato con alcuni cacciatori, informati sull'argomento e preoccupati, come tutti, per i danni che queste bestie arrecano anche nel nostro territorio. Attorno al tavolo a casa del Nico, con i redattori ci sono Gianola Roberto (Lapi), Gianola Mario (Magio) e Tagliaferri Carlo. Leggiamo un po' quello che ci hanno raccontato.
Presentiamo un po' l’animale e le sue principali caratteristiche: colore, dimensioni, peso ecc...
Tecnicamente è un suide, si nutre come un maiale. È quindi onnivoro, mangia proprio di tutto, anche se la preferenza naturale è per i vegetali, di cui si nutre al 90%. Il cinghiale è un animale forte fisicamente, velocissimo e molto intelligente, con una spiccata capacità di adattamento all'ambiente in cui si trova.
Il cinghiale maschio di razza pura al massimo arriva a 70/80 kg, poco meno le femmine.
Ormai di cinghiali puri non ce ne sono più perché si sono incrociati coi maiali, e possono arrivare anche a 100/120 kg. Un caso a parte i cinghiali dell'Europa dell'est, che superano anche i due quintali.
I novelli sono striati, fin verso i sei mesi. Dai sei/sette mesi inizia la prima muta e il pelo diventa rossiccio. Dopo l'anno di vita acquisiscono il colore definitivo del pelo, che generalmente è nero con sfumature di grigio.
Dove vive il cinghiale?
Praticamente dappertutto fatta eccezione per i Poli!! A parte gli scherzi, è un animale che può vivere negli ambienti più disparati.
Solo da un paio di decenni si sta diffondendo nel Nord Italia; fino agli anni '60 era presente prevalentemente nel centro Italia. È un animale che colonizza le zone abbandonate dall'uomo, quando diminuiscono o addirittura cessano le attività agricole e di allevamento. Dove l'uomo lascia campo libero, qui si stabilisce il cinghiale.
Non hanno una tana, salvo un giaciglio predisposto per il momento del parto. In genere preferisce i canali, dove c'è più umidità. Devono bagnarsi, rotolarsi nel fango! I Aqualéi sono un posto ideale: di fatti ci sono!
Non ha un territorio fisso in cui stabilirsi, ma si sposta in base alla stagione e al clima. Si può dire che si sposti stagionalmente, inseguendo le condizioni migliori. Ad esempio, nel prossimo inverno ci si aspetta che si abbassi, specialmente alla ricerca di castagne.
Fa spesso lo stesso giro tutti gli anni ed è difficile da vedere. Non bisogna cercare i cinghiali dove hanno lasciato i loro segni, ma prevedere il percorso successivo, che spesso si ripete. Se lo aspetti dove c'è il segno, potrebbe tornare l'anno dopo! Comunque a Premana non li conosciamo: il boom è di quest'anno, e l'esperienza la si fa via via, osservando quello che fa l'animale nel nostro territorio. Sono convinto che in alcune zone esposte al sole, vicino a canali e a quote non troppo alte, possano anche trascorrere tutto l'inverno.
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La bestia che ha sgarlato a Mosnìich |
Da quanto tempo è presente nella nostra zona?
Nella zona a Nord dell'abitato di Premana, i primi segni abbastanza estesi (a Solino) sono del novembre 2015, ma anche in Crande nel 2013 c'erano già segni inequivocabili.
La prima grande estensione di danni risale all'estate 2014, in zona Laréc. In quel periodo erano stati visti, e indicativamente i cinghiali in quella zona erano già una ventina.
La diffusione a macchia d'olio invece è dell'ultima estate, quando i cinghiali sono stati visti (e soprattutto hanno lasciato il segno) un po' ovunque.
Il problema è che si riproducono ad un ritmo vertiginoso e possono raddoppiare o anche triplicare il loro numero in un solo anno. La femmina si riproduce già a un anno e può avere anche 8/10 piccoli! Su questo aspetto influisce il clima: una nevicata precoce o una grandinata possono compromettere un ciclo riproduttivo.
Di cosa si nutrono?
Come già accennato prima, il cinghiale è vegetariano al 90%, ma come sa chi alleva un maiale, mangia praticamente di tutto: le radici e i lombrichi che trova sotto terra, bruca l'erba e non disdegna carcasse di animali; è proprio questa estrema adattabilità e flessibilità alimentare che lo rende praticamente onnipresente. E comunque mangia continuamente, pròpio come ün ción!!
Da dove proviene?
Con certezza non lo sa nessuno. È ipotizzabile che le bestie presenti a Nord di Premana provengano dalla Valvarrone, mentre in Valfraina e Valvarrone possono essere giunti dalla bergamasca o dalla Valtellina. Ma sono solo ipotesi, perché parliamo di un animale mobilissimo, non legato ad un ambito ristretto, che si espande a macchia d'olio. C'è stato un cinghiale monitorato con radiocollare che in una notte ha percorso più di trenta chilometri!
Avete una sorta di censimento?
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Primo piano in zona Cant, colto da Claudio Pomoni |
È questo l'argomento di discussione di questo periodo, visto che il censimento è il punto di partenza di qualsiasi decisione in merito alla caccia. Francamente però un censimento è praticamente impossibile: si possono fare solo delle ipotesi in base a qualche avvistamento e al monitoraggio dei danni che lasciano.
Pur precisando che non ci sono dati certi, possiamo tranquillamente dire che nel nostro territorio ci siano diverse decine di animali. Una cosa è certa, e dobbiamo metterci il cuore in pace: anche con la caccia non li scacceremo più! Si può solo sperare di rallentarne l'espansione... E teniamo presente che da noi ce ne sono pochissimi! Pensate che nelle Prealpi Comasche nelle ultime stagioni venatorie la media annua degli abbattimenti è stata attorno ai 500 capi, ma quasi non se ne sono accorti! In Francia è considerato un animale nocivo, e spesso, a seconda dei comuni, un cacciatore può abbattere un cinghiale a vista, senza tanti piani e regolamenti. E nonostante questo non li debelleranno mai, loro che sono esperti... Figuriamoci qui...
La caccia inizia ad essere efficace quando i cinghiali sono così numerosi da entrare in competizione alimentare fra di loro ed escono maggiormente allo scoperto. Da noi al momento è impensabile credere di ammazzarli tutti, perché ce ne sono pochi in un territorio molto vasto, con abbondanza di cibo.
Come affrontare il problema? Come vengono prese le decisioni?
Sembra che la politica di volta in volta si muova a seguito delle richieste di indennizzo che riceve...
Finalmente da qualche mese anche in Provincia di Lecco si sta affrontando il problema, cercando di introdurre una regolamentazione della caccia al cinghiale (possibile già da anni in province limitrofe).
In un primo momento hanno proposto la caccia in braccata (battuta di caccia con mute di cani), a cui il comitato (dopo spieghiamo cos'è) si è opposto, perché avrebbe destabilizzato l'ambiente, essendo una caccia molto invasiva. Immaginiamo cosa avrebbe significato per gli altri animali... Servirebbero poi cacciatori e cani preparati specificamente. In Francia ad esempio, con un territorio e una preparazione del tutto diversi, (da anni convivono con questo selvatico), a tutti i cacciatori viene data la possibilità di cacciare il cinghiale e le cacciate si svolgono prevalentemente in battuta con l’ausilio di cani preparati su questo tipo di selvatico. I cani spesso vengono protetti con apposito corsetto, per evitare ferite mortali in caso di attacco (molti sono i cani che rimangono feriti o vengono uccisi in questo tipo di cacciata). Con questo metodo vi sono i cacciatori alla posta che aspettano il passaggio dei cinghiali forzati dai cani: vengono abbattuti tutti i cinghiali che passano a tiro, mentre i quelli bloccati a fermo dai cani vengono uccisi con il semplice ausilio di una baionetta. Fra i "canari" solo uno è armato di fucile, che usa solo in caso di attacco da parte del cinghiale.
Sembra che da noi si opti per una caccia di selezione, contingentata, un po' come si fa con gli ungulati. Si vogliono fissare i contingenti in base al censimento, da cui tutto dovrebbe partire, come già accennato, ma parlare di censimento appare una forzatura. In provincia di Como, ad esempio, sparano in base ai danni rilevati, senza andare troppo per il sottile. Inoltre, almeno per il momento, può sparare solo il cacciatore specificatamente abilitato, con apposito corso (in questo momento a Premana sono abilitati in tre); la provincia dovrà muoversi anche per preparare i cacciatori. Poi bisognerà capire se la caccia al cinghiale costituirà una specializzazione a sé stante o meno... Speriamo di no. Ci auguriamo che chi ha la licenza di caccia potrà comunque sparare al cinghiale. Il problema è però che, se chi va a ungulati avrebbe con sé l'arma adatta anche per il cinghiale, chi va a piuma, la pallottola, pur adattabile al proprio fucile, non può nemmeno averla con sé, potendo sparare e portare con sé solo cartucce (che ai cinghiali farebbero solo solletico!). È una questione aperta, ancora da definire nei dettagli.
I lacci e laccioli sono sempre molti, troppi! Abbiamo detto che i cinghiali si muovono di notte, ma se tu sei in giro e spari, mettiamo, a mezzanotte, non sei in regola... Per ogni porta che ti aprono, te ne chiudono due: è frustrante... E intanto il territorio al và a balìin...
Ad ogni modo non si farà in tempo a rendere effettivamente cacciabile il cinghiale entro la prossima stagione venatoria; ormai ne parleremo l'anno prossimo.
Chi è il comitato di cui avete parlato?
È l'organo interlocutore della Provincia quando si tratta di caccia. È composto da cacciatori, agricoltori, ambientalisti, i tre principali ambiti interessati, e che devono cercare di andare d'accordo fra loro oltre che con l'ente pubblico. Il comitato si fa portavoce di proposte, critiche, osservazioni, e offre il proprio contributo quando vanno prese delle decisione da parte della Provincia.
Quali sono i principali danni che il cinghiale può causare?
Ormai lo sanno tutti quello che fanno i cinghiali: distruggono col muso i terreni, come se fossero aratri! E quando un prato viene distrutto, non riesci più nemmeno a tagliare l'erba! E il risvolto più grave è questo: sono un disincentivo anche per quei quattro gatti che ancora vogliono mantenere quei pochi prati. In altri territori creano anche danni economici alle coltivazioni, ai frutteti, agli allevamenti, cosa che da noi chiaramente non succede.
Però a chi non si stringe il cuore vedendo come ‘sti maiali hanno ridotto la montagna di Laréc? O alcuni prati a Biànden e Roncàal? O a Premaniga?
A Pigra, in Val d'Intelvi, una volta hanno devastato il campo sportivo parrocchiale. C'erano i bambini a giocare, poverini... al giràve gnàa la bóce. Sempre lì hanno messo un avviso di tenere sempre chiuso il cimitero, perché andavano a rivoltare anche le tombe! Non ci si crede ai danni che possono fare, anche in una sola notte!
Purtroppo anche da noi come da altre parti è l'abbandono della montagna che ha lasciato il campo libero ai cinghiali, e il nostro territorio si sta predisponendo per l'arrivo di altre bestie: lupi, orsi... È un ciclo che si è visto anche da altre parti, è naturale... Tutto è dovuto alla diminuzione di territorio utilizzato: meno monticazione, meno taglio di boschi. Che poi, anche se tagli un bosco, se poi non ci sono bestie che pascolano, non è che sia sempre un bene... E quel che è peggio è che i cinghiali, oltre a essere un danno in sé, provocano il calo, fino alla sparizione, di tante altre specie di animali: distruggono i nidi degli uccelli, sbranano anche i piccoli di capriolo, e così anche la varietà di specie si impoverisce notevolmente. Quando arriva una specie non autoctona, crea solo danni all'ecosistema, non c'è niente da fare...
Oltre a provocare danni diretti, sono portatori di malattie (trichinosi e brucellosi), che possono essere contagiose anche verso l'uomo (motivo per cui sconsiglia di nutrirsi di carne di animali non controllati). La percentuale di cinghiali malati è ad ogni modo molto bassa.
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Segni poco piacevoli a Promanìghe |
Come occorre comportarsi nel caso di incontri casuali?
Innanzi tutto diciamo una cosa: di norma il cinghiale gira di notte e gli avvistamenti, anche di gruppi, verificatisi in pieno giorno, sono comunque eccezioni, dovute al fatto che ovviamente d'estate le notti sono molto più brevi! Con l'allungarsi della notte e l'avvio della caccia (che li rende sospettosi) sarà ben difficile vederne.
Se però capitasse di incontrarli, non bisogna correre o andare nel panico. Quasi sempre è il cinghiale a scansarsi. Se però l'animale si trovasse senza vie di fuga, allora potrebbe sentirsi intrappolato e innervosirsi, e partire a carica per sfuggire. È quindi fondamentale spostarsi e lasciare un passaggio, perché altrimenti il rischio di esserne investiti è reale.
È un caso più unico che raro trovare un cinghiale che attacca se non provocato. Però se dovesse trovarsi davanti ad una persona ferita, indebolita, e il cinghiale lo capisse, allora si metterebbe male!
Concludiamo col dire che i cinghiali sono animali “cattivi”, che ben cucinati sono decisamente buoni, sotto forma di spezzatino, brasato, arrosto, o anche trasformati in un delizioso ragù che accompagni delle pappardelle fatte in casa.