venerdì 21 dicembre 2012

Piano di Governo del Territorio

Una sera ci siamo trovati in Redazione a parlare del Piano di Governo del Territorio: PGT. Abbiamo innanzitutto analizzato i cambiamenti principali che sono avvenuti nella società premanese negli ultimi 20 anni e cercato di immaginare alcuni probabili scenari futuri. Vorremmo condividere con i nostri lettori alcune nostre considerazioni, che già abbiamo comunicato all’Amministrazione Comunale, sperando di poter dare un nostro piccolo contributo alla stesura del PGT.

* * *

POPOLAZIONE
La popolazione di Premana, ormai da diversi anni, è stabile. Sembra piuttosto probabile prevedere un lieve ma continuo calo nei prossimi anni, essendosi ormai esaurita la spinta alla crescita demografica apportata dalle classi numerose degli anni 60 e 70, mentre stanno notevolmente diminuendo i matrimoni e quindi le nascite. Non si pensa che tale saldo negativo possa essere in toto recuperato da immigrati che si stabiliscono in paese.
Questo comporterà un invecchiamento progressivo della popolazione con gli ultra-settantacinquenni che fra qualche anno supereranno le 200 unità. Probabilmente aumenterà, anche se di poco, il numero delle famiglie ma diminuirà il numero dei componenti. La stragrande maggioranza della popolazione risiede in abitazioni di proprietà, e numerosissime sono le case non occupate.
Queste abitazioni, di fatto delle seconde case sulle quali gravano imposte ed altre spese, sono attualmente un peso economico per i proprietari, infatti numerose sono le case in vendita e quindi sarebbe opportuno cercare di sviluppare delle politiche che possano trasformare questi edifici in opportunità di guadagno.

TESSUTO ECONOMICO
Anche per le attività artigianali e commerciali si pensa che le aree attualmente disponibili siano più che sufficienti a far fronte alle necessità, anche per il fatto che si prevede ancora una diminuzione nel numero delle ditte artigianali, pur se i volumi di produzione rimarranno uguali o tenderanno ad aumentare.
I giovani, ormai da diversi anni, cercano nuove opportunità professionali prevalentemente fuori Premana, andando ad incrementare sempre più il fenomeno del pendolarismo.
Proprio per il fatto che tutti o quasi sono proprietari di case, come detto sopra, il flusso migratorio è stato finora molto contenuto e dovrebbe continuare ad esserlo anche nei prossimi anni.
Sarà comunque opportuno fare il possibile affinché il folto gruppo di pendolari trovi sempre motivazioni valide per continuare a vivere qui.
Il mantenimento di un buon livello della qualità della vita, sia da un punto di vista pratico (strade, servizi per le famiglie, ecc.) che da un punto di vista sociale (attaccamento al territorio, associazioni, eventi culturali, sportivi ecc.), sarà un altro punto cruciale per evitare che il pendolarismo lentamente si trasformi in emigrazione, non solo del lavoratore ma dell’intera famiglia, causando nel giro di pochi anni un crollo della popolazione.
La nostra monocultura produttiva, che è stata la nostra fortuna per i decenni passati, oggi ha, purtroppo, un cambio generazionale quasi assente.
Rimangono ridotte le opportunità occupazionali in paese, specie per figure professionali elevate.
Potrebbe esserci invece qualche piccolo aumento delle aziende legate ai servizi e al turismo e si spera che la presenza della banda larga possa consentire lo sviluppo anche se marginale, del telelavoro.

POPOLAZIONE SCOLASTICA
La diminuzione delle classi è scontata e cosi l’accorpamento dei plessi (c’è in ballo il rischio di perdita dell’autonomia dell’Istituto Onnicomprensivo).
Il dimezzamento del numero delle classi che avverrà, almeno per quanto riguarda la scuola primaria nel giro di pochi anni, può forse far prevedere l’eventuale accorpamento delle due scuole nel solo edificio di Preda, liberando quindi il palazzo in centro per eventuali altre esigenze.
Date queste premesse, ecco adesso alcune proposte.

NUOVE ESIGENZE ABITATIVE
Siccome saranno molto ridotte, riteniamo si debba:
- in primo luogo, utilizzare le aree di completamento ancora esistenti;
- incentivare in tutti i modi possibili le ristrutturazioni nel vecchio nucleo, anche con agevolazioni notevoli, come la riduzione o azzeramento di Tosap e Oneri di Urbanizzazione, pur assoggettando le stesse ad un regolamento edilizio adeguato uniforme e consono all’ambiente;
- prevedere il nuovo sviluppo, eventuale, solo in una zona, cosi da poter ridurre le spese per l’urbanizzazione.
MANUTENZIONE DEL PAESE
Questo capitoletto di per sé non rientra nel PGT, salvo che per le opere di una certa consistenza.
Lo riteniamo comunque assai importante proprio in funzione del fatto che vorremmo vedere il nostro paese “bello”, ordinato, accogliente. La cura dell’ordine, della pulizia, il rispetto delle regole, sono cose, lo sappiamo, che non dipendono solo dal Comune, ma dipendono dalla sensibilità e dalla “cultura” di tutti.
- Riteniamo prioritario il mantenere abitualmente in uno stato decente la viabilità comunale, sia quella interna al vecchio nucleo, sia le carrozzabili in periferia, sia le antiche mulattiere che dal paese si dipartono. Qualche gesto non è sufficiente a fare “bello” il paese; e su questo, crediamo, ben poche cose hanno la precedenza.
- Altra priorità è quella di tenere il bosco almeno a venti/trenta metri lontano dalle case per tutto il perimetro del paese. Questo si può ottenere assegnando ai proprietari un tot ogni mille metri che si tengono puliti; non deve essere una paga, ma un incentivo.
Si possono studiare altre forme, ma questo obiettivo è bene sia raggiunto in pochi anni e per tante ragioni, non ultima quella estetica.
- Educare, informare, castigare, ma è assolutamente indispensabile intervenire sia per quanto riguarda la pulizia, (immondizie, cani, abbandoni di materiali vari ecc.), sia per quanto riguarda, ancora una volta, il Codice della strada.

EDILIZIA PUBBLICA
A questo proposito accenniamo esclusivamente ad alcune esigenze, quelle che noi crediamo più importanti, da realizzare appena possibile.
- Manca a Premana una piazza, che già due volte si è cercato di realizzare e che può essere una buona soluzione anche per i parcheggi sempre mancanti e magari anche per incentivare qualche iniziativa commerciale. La piazza, se ben realizzata, può veramente migliorare la presentazione del paese.
- Manca a Premana una sala civica: un salone per incontri di vario genere, per concerti sia corali che strumentali, per altri spettacoli e/o manifestazioni di ogni tipo; tale struttura può essere adattata, in parte, come luogo di ritrovo per gli anziani (per i quali si potrebbero prevedere anche aree apposite per passatempo e svago anche all’interno del paese)
- Riteniamo importante la realizzazione di una piazzola per l’elicottero facilmente accessibile.
- Completare la viabilità nella zona urbana. Riteniamo importante per tante ragioni (soccorso, sicurezza, emergenze varie) la realizzazione di un nuovo accesso al paese.
NORMATIVA EDILIZIA
- Prevedere dei vincoli di rispetto assoluto, almeno per alcuni nuclei rurali, ancora ben conservati e prossimi al paese (Piaz, Quai, Gorle, ecc). Proprio a Piaz si potrebbe ipotizzare il trasferimento del polo museale, con vantaggi non indifferenti, compreso quello di poter adibire l’attuale sede del Museo ad ambulatorio.
- Edilizia alpeggi: riteniamo indispensabile stendere un nuovo regolamento per gli interventi edilizi sugli alpeggi, con lo scopo di evitare situazioni che stonano con la realtà esistente, evitando di importare stili, e pure materiali, non consoni alla nostra cultura e privilegiando l'omogeneità delle finiture, con un occhio attento al contenimento dei costi.
ECONOMIA
Riteniamo buona cosa prevedere la concessione di 5/6 permessi di adeguamento di strutture esistenti per l’apertura di piccoli rifugi, posti di ristoro o bed and breakfast su alpeggi o nei lööch, agevolando in tutti i modi per quanto riguarda il Comune simili iniziative.

In conclusione riteniamo che, al di la delle opere che si potrebbero realizzare, visti i tempi che corrono, al di sopra di ogni progetto ci debba essere la voglia di creare qualche cosa di bello: come accennavamo sopra, la bellezza non deve mai passare in secondo piano. Solo così potremo dare alle future generazioni un paese ed un territorio dove vale la pena continuare a vivere anche se con qualche fatica e sacrificio.
La durata del PGT è di 5 anni. La realizzazione di quanto sopra nell'arco di 5/10 anni sarebbe un risultato più che soddisfacente.

venerdì 19 ottobre 2012

Campeggio giovani e adolescenti del Decanato


AL PASSO ROLLE, SOTTO IL CIMON DELLA PALA…

Incontro di Consulta Pastorale Giovanile del Decanato del mese di gennaio 2012: “Dai che organizziamo una vacanza per giovani e adolescenti della valle, visto il successo della GMG dello scorso anno…” 
Dopo due mesi: “Abbiamo trovato una casa in autogestione al Passo Rolle; dal 19 al 25 agosto siamo tutti in ferie; cerchiamo alcune guide spirituali e alpine per accompagnarci, le cuoche per sfamarci e una cinquantina di amici per “fa’ fére” … POSSIAMO PARTIRE!"
Il tema guida della settimana è stato “le emozioni”. Don Mauro, Padre Franco,
e suor Franca ci hanno aiutato a pensare e riflettere su alcune di queste; ed è con queste che vogliamo descrivere la nostra bella esperienza: 
ENTUSIASMO: pur essendo di età diverse e di paesi diversi, è stato l’entusiasmo, con la voglia di stare insieme, a creare una bella atmosfera nel gruppo fin dal primo giorno.
CONDIVISIONE: l’esperienza dell’autogestione e la convivenza con chi può aver bisogno di te, ci hanno aiutato a capire come la collaborazione è necessaria ma anche gratificante e divertente quando si sta con gli altri.
PAURA: durante la ferrata, in vetta al Cimon della Pala, o semplicemente in alcuni momenti di fatica, abbiamo sperimentato questa emozione, ma con l’appoggio e i consigli dei “capi cordata”, l’abbiamo vinta con lo….
STUPORE: raggiunte le cime, ammirando gli incantevoli paesaggi e la pace che li circonda, ci siamo fatti travolgere dallo stupore. Questo ci ha portato a ringraziare Dio per averceli donati.
GIOIA: è quella che ci portiamo nel cuore alla fine di questa esperienza.
Sperando che queste emozioni ci accompagnino per tutto l’anno che abbiamo davanti, ci auguriamo che anche ad altri giovani e adolescenti nasca la voglia di unirsi per la prossima avventura.
A e A

giovedì 26 luglio 2012

IMU - IMU? - IMU!

Rimane la perplessità circa la correttezza giuridica dell’assoggettabilità all’ICI, adesso IMU di fabbricati che non hanno l’abitabilità e non potranno mai averla, che non fruiscono di alcun servizio da parte di Pubbliche amministrazioni: nè strade, nè luce, nè acqua, nè fognature, nè raccolta immondizie, ecc.
Noi siamo convinti che una azione giudiziaria escluderebbe questi fabbricati da ogni imposizione.
Ma non rimane che rassegnarsi all’assoggettamento all’IMU delle centinaia di rustici di alpeggi e lööch che l’alacrità dei premanesi legati al loro territorio ha ristrutturato in questi ultimi trent’anni.
E questo hanno fatto non per ragioni speculative ma per fruirne direttamente. E questo fatto, sia ben chiaro, ha fornito e rappresenta per il territorio il miglior presidio possibile.
Proprio per questa ragione Premana, (ed altri comuni che su questa linea si sono mossi) dovevano essere destinatari di sovvenzioni ed aiuti e non di discutibili balzelli.
Certo per ottenere questo non può muoversi il singolo contribuente ma un gruppo di contribuenti o magari il Comune stesso o chi per esso. E noi crediamo che questa sia una strada percorribile e decisamente opportuna.
* * *
Ma oggi sta venendo di estrema attualità il problema delle cosiddette CA DI LÖÖCH cioè dei rustici, un tempo utilizzati per agricoltura e allevamento, non ristrutturati e spesso posti in luoghi dove la ristrutturazione è da considerarsi decisamente improbabile.
Pare che, stando alle norme, tutto si debba accatastare, onde evitare l’accatastamento d’ufficio.
Si tratta di molte centinaia di fabbricati (si pensi a Quai, Luère, Gòrle, Gianél ecc.). I proprietari di questi rustici (che più rustici non si può) non sono iscritti all’IVA come agricoltori, anche se gli stessi cercano di tener bene il rustico, magari utilizzandolo per allevamento di polli o bestiame minuto, o come deposito di legna ecc.
Ebbene, l’accatastamento di questi rustici, oltre al costo della pratica di accatastamento, renderà i rustici stessi soggetti all’IMU, CON L’ALIQUOTA DEL 7,60%° il che significa un costo annuo, a seconda della superficie, di almeno € 100 su su fino a 200 e più euro cadauno. Siccome una famiglia ha almeno due, tre e anche più di questi fabbricati, dovrà mettere in budget una bella cifra iniziale e poi qualche 400/500 euro l’anno, per la sola l’IMU.
A questo punto Il Corno condivide l'interpllanza e la mozione che è stata pr4esentata in questi giorni in Comune e che qui di seguito riportiamo.
Noi speriamo che essa possa essere condivisa per il bene di Premana e che possa tempestivamente avere un seguito.

INTERPELLANZA

Il Gruppo “Vivere Premana” interpella il Sindaco e la Giunta Comunale in merito all’applicazione dell'IMU (L. 22 dicembre 2011 e successive integrazioni), sui rustici non ristrutturati.
In particolare, premesso e constatato che:
- La nuova normativa IMU sui rustici non ristrutturati, confermando le precedenti norme, prevede l’accatastamento di tutti i fabbricati rurali entro novembre del corrente anno;
- Tra questi rustici si comprendono anche quelli non ristrutturati di proprietà di soggetti non imprenditori professionali o coltivatori diretti.
- Sul territorio comunale di Premana di tali fabbricati, oggettivamente rurali strumentali (stalle/fienili) se ne possono contare molte e molte centinaia:
- Tali rustici non hanno assolutamente più nessuna attitudine a produrre reddito di qualsiasi genere ed hanno, in generale, ben scarso valore venale;
- Comunque la stragrande maggioranza dei proprietari si prendono ancora cura dei detti rustici, sia pure per ragioni marginali e di affettività;
- Tali rustici rimangono quindi un elemento importante per il mantenimento e la salvaguardia del territorio, oltre che una testimonianza del patrimonio storico-rurale della vita in montagna;
- l’imposta IMU per tanti rustici può toccare importi di 200/250 euro e, per tanti proprietari di più rustici, l’esborso potrebbe toccare e superare i 400/500 euro annui;
- un simile onere porterebbe nel tempo moltissimi proprietari ad abbandonare i detti rustici alla rovina;
- i detti rustici non hanno e non potranno mai avere l’abitabilità;
- per contro è evidente l’utilità, l’opportunità e la necessità di incentivare la conservazione nel migliore dei modi del territorio comunale quale potenziale ricchezza non solo per i premanesi, ma da valorizzare e spendere quale premessa e fondamento di un turismo originale ed autentico;
tutto ciò premesso e costatato;
si richiede a codesta Amministrazione in primo luogo:
- se il Comune non ritiene necessario ed urgente (con iniziativa unanime da parte del Consiglio Comunale) di farsi promotore, tramite gli Enti e le Istituzioni che più si ritengono opportuni, di una istanza atta ad ottenere l’esenzione dall’accatastamento e quindi dall’IMU di tali rustici, in quanto i titolari degli stessi vanno considerati dei benemeriti ai fini del mantenimento del territorio montano e non delle persone da punire;
si richiede a codesta Amministrazione in secondo luogo:
che, in caso di insuccesso delle azioni da promuovere, come indicato al punto precedente, e/o nell’intervallo occorrente ai fini di un provvedimento come sopra indicato,
il Comune informi adeguatamente tutta la popolazione che per i detti rustici, ai termini della vigente normativa, stante la loro inagibilità ed inabitabilità, l’aliquota è ridotta al 50% e cioè al 3,80% anziché al 7,60%; a tale scopo l’Amministrazione dovrà pure precisare l’iter burocratico al fine di ottenere l’agevolazione stessa, (dichiarazione con allegato atto notorio o altro).
Tale agevolazione, peraltro, risulta già adottata da diversi altri Comuni e, sempre al fine di detta agevolazione, può essere invocato anche l’interesse storico di dette strutture (art. 10 Dl.42/2004 e successive modifiche).
Il gruppo “Vivere Premana chiede che la presente interpellanza venga iscritta all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio Comunale e preannuncia che, avuta risposta in merito dal Sindaco o da un membro della Giunta, si riserva di presentare formalmente al Consiglio una mozione, il cui testo viene fin da ora qui allegato, che possa permettere al Consiglio stesso di pronunciarsi in merito ai due punti richiesti.
Si dichiara comunque disponibile a condividere eventuali proposte di modifiche al testo della mozione, in uno spirito di sereno confronto e di ricerca comune di un percorso a tutela dell’interesse di tanti cittadini, premanesi ed oriundi.

venerdì 6 aprile 2012


Quarantanove...
Cinquanta!
Amici lettori,
Non è che vogliamo iniziare un anno prima a festeggiare il cinquantesimo di pubblicazione de Il Corno, che cade nel 2013, e forse c’è poco da festeggiare: lui è vecchio e noi, i redattori dei primi tempi ed anche tanti di quelli che successivamente hanno voluto far parte di questa vicenda, siamo piu vecchi di lui...
Sì, siamo anziani e ormai da tempo ci chiediamo come fare affinché Il Corno possa “risuonare” ancora per la nostra gente vicina e lontana, per tutti coloro che ci vogliono bene, che in qualche modo, anche solo come assidui lettori, si sentono un poco parte di questa storia, quando pure noi non ci saremo piu, almeno a questo mondo, per portare avanti questa incredibile avventura.
Adesso siamo al dunque: a fine del 2013 (se ci arriviamo) almeno alcuni di noi, compreso il direttore, pensano di lasciare, ma Il Corno, perdio, deve andare avanti!
Ecco perché ci rivolgiamo a voi.
Da tempo in redazione discutiamo di questo problema. Ultimamente abbiamo cercato di suddividere i ruoli ed i compiti più che in precedenza e vi preghiamo per questo di prender nota dello specchietto pubbicato sulla pagina Contatti e di far riferimento alle persone specifiche per le varie necessità, per consegnare articoli, foto e altro.
Già adesso tanto de Il Corno e fatto da voi, cioè da persone che ci mandano lettere, articoli, foto, che ci segnalano notizie... Forse per questo Il Corno e diverso da altri giornali: perché in esso vi si trovano in genere notizie, fatti, considerazioni, freddure, documenti, foto che altrove non si trovano... Forse per questo Il Corno piace, e atteso...
Noi ce ne rendiamo conto e ringraziamo.
Pero, ecco, tenete presente per favore che Il Corno e un impegno, un notevole impegno e domanda tempo, fantasia, attenzione, capacita di interpretare al meglio questo nostro strano, meraviglioso paese...
Noi siamo ben coscienti: un’epoca e finita ed avanza, impetuoso, il nuovo...
Esiste ancora, in questo “nuovo”, uno spazio per un Corno?
Noi abbiamo fatto il nostro tempo, ma se la risposta a questa domanda e affermativa, allora invitiamo calorosamente gli appassionati, giovani e meno giovani, a farsi avanti, senza timori, senza riguardo. Coalizzatevi assieme in quattro o cinque... fate uno sforzo... è un hobby piacevole, è una palestra... vi ritroverete utili, vi ritroverete contenti.
Fatevi avanti, rendetevi conto di che si tratta; non abbiamo difficoltà a passare la mano. Poi farete la rivoluzione, cambierete... Chissà che Corno...!
Una cosa sola chiediamo: che lo spirito con cui il giornale e fatto, gli obbiettivi che il giornale persegue, restino quelli delle origini, quelli di questi cinquant’anni: LA PROMOZIONE E LA VALORIZZAZIONE DI UNA COMUNITA’ ORIGINALE E RICCA DI TANTI VALORI, DI UN’ETICA DEL VIVERE MAI CAPOVOLTA, DI UNA
FEDE MAI DIMENTICATA.
Sicuramente anche noi abbiamo fatto i nostri errori... i mestéer s’impàre a fài... ma ci pare che mai Il Corno abbia debordato più di tanto da questa linea tracciata fin dall’inizio e sempre tenuta presente; e ci pare che pure questo strumento senza pretese sia servito a costruire la nostra COMUNITA: parola che, in tempi di
globalizzazione, ha assunto sempre più UN’IMPORTANZA CAPITALE.
Grazie per l’attenzione.