sabato 24 dicembre 2016

Il tramonto di un'epoca

Sperando sia solo un arrivederci…

Cari lettori,
non è semplice iniziare un discorso come questo dopo oltre cinquant’anni di giornale e forse, proprio per questo, è meglio venire subito al sodo ed essere il più sinceri possibile: questo numero de “Il Corno” sarà l’ultimo. O almeno per ora.
Di questi tempi i giornali chiudono per mancanza di fondi o perché diventati quasi obsoleti, venendo rimpiazzati dalle nuove tecnologie legate alla comunicazione. 
“Il Corno” non ha di questi problemi: il suo “conto corrente” non è in rosso e gli abbonati sono affezionati a queste pagine di vita locale.
Il problema vero è che sono venuti a mancare due pilastri portanti per portare avanti un giornale.

Il primo è il direttore; un capo che coordini le riunioni, i redattori, che tenga sotto controllo ogni aspetto legato agli articoli e alla stampa. Insomma, non è un ruolo semplice. Soprattutto se chi tenta di ricoprirlo non lo fa come primo lavoro, ma per pura passione. E, forse, proprio perché “Il Corno” è un giornale che nasce da questa passione, non ha una vera e propria struttura aziendale, con ruoli ben precisi, in cui quando il personale viene a mancare viene subito sostituito. “Il Corno” è fatto da persone che, oltre ad avere una famiglia, hanno un lavoro (o almeno tentano di averlo) e che spesso, in un paese come Premana, hanno altri mille impegni legati ad altre associazioni (ASP, ProLoco, Croce Rossa, Soccorso Alpino, ecc.). Il direttore andrebbe individuato fra queste persone; uno che abbia il tempo, le capacità  il carisma per rivestire questo onorevole (e oneroso) ruolo. Negli ultimi quattro anni si è "tirato avanti" a fatica, ma, come è già stato scritto su queste pagine, la situazione era precaria, e lo sapevamo (come vi abbiamo confidato diverse volte, l'ultima sul numero di Pasqua 2016). 

Non si nasce “imparati” (diceva Totò). Anche se ci fosse qualcuno disposto a provarci non avrebbe l’esperienza del mestiere; senza contare il fatto che un ipotetico candidato dovrebbe dedicare gran parte del proprio tempo libero al giornale. In questo momento nessuno se la sente di prendersi questa grande responsabilità, o forse, semplicemente, nessuno ne è all'altezza.

La seconda base che si sta sgretolando è quella della redazione. Si può dire che la nostra è sempre stata composta da due categorie: chi scrive gli articoli (chi più, chi meno) e chi funge da contatto con le diverse realtà che “Il Corno” tratta, portando gli spunti necessari agli articoli stessi. Una categoria ha bisogno dell’altra vicendevolmente affinché il giornale funzioni. 
In questo momento delle oltre venti persone che fanno parte della redazione, poche sono quelle che scrivono e correggono gli articoli. Questo non tanto per “mancanza di personale”, ma per mancanza di “penne”. Inutile dirlo: negli ultimi anni alcune grandi firme sono sparite dal nostro giornale; c’è chi è venuto a mancare e chi per altri validissimi motivi (salute, famiglia) non è più presente in redazione. In poche parole: ci è mancato l'apporto di alcune persone importanti in poco tempo e trovare nuove leve non è facile, anche se continuiamo a sperarci e ad invitare volenterosi a darci una mano; vanno bene giovani, pensionati, o di mezza età: tutti possono provarci!
E il rischio di vedere il nostro giornale perdere tono, qualità, brio, il rischio, detto in altre parole, di una morte lenta, non vogliamo assolutamente correrlo. 
Per questi motivi abbiamo deciso che a gennaio la nostra redazione non si riunirà, come è stato negli ultimi cinquant’anni, per preparare il numero di Pasqua.
Abbiamo tentato di trovare una soluzione, ma con grande dispiacere non l’abbiamo trovata. 

Ci piange il cuore chiudere qui un giornale che è durato quanto una vita, ma Vi preghiamo di non volercene.
La speranza è quella di rimanere in qualche modo “in sospeso”, magari anche pubblicando qualcosa sul nostro sito internet e cercando di far comunque vivere l’associazione culturale “Il Corno”, nell’attesa che magari arrivi qualche rinforzo, e con la speranza che nei prossimi mesi ci si riesca a rinsaldare e a ripartire, magari con qualche aggiustamento organizzativo.
Scriveteci a ilcorno@ilcorno.net, parlateci, consigliateci. Ci farebbe piacere.
Il nostro desiderio per Natale è che questo non sia un addio, ma un arrivederci.

La redazione